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LETTURA TERZA PAGINA narie. Senza sorprese. Scontate. Una spazzatura del sole gelido e rossastro la distesa dei ri uti battaglia si lanciavano a stormo in caccia di noiosa e priva di fascino, come tutto a casa mia. era un oceano scintillante. Onde immobili di cibo”. E sarà proprio in quella discarica, dopo Noi tre eravamo così irrimediabilmente diversi, plastica increspata e lucente, bagliori metallici, alterne vicende, che si concluderà la trama del che sapevi sempre chi aveva buttato qualcosa. ombre brune di terra smossa e i colori arti cia- libro con la scoperta del proprietario del dito Riconoscevi i ri uti di mio padre con la carta del li dei sacchetti a punteggiare di tinte elettriche mozzato, di chi glielo ha amputato e la morte, formaggio ricomposta secondo le pieghe della il grigio variegato della discarica. E in alto i nel corso di una rissa feroce, del proprietario confezione e le bucce delle arance, per non oc- gabbiani che volteggiavano portati dal vento della discarica e dell’uomo che aveva avuto in cupare troppo spazio, fatte a pezzetti così piccoli gelato e come aerei di guerra in formazione da custodia quel dito. da sembrare coriandoli. Quelli di mia madre, in- vece, erano compressi e stipati in modo confuso ma compatto a formare un monoblocco screzia- to e impenetrabile, Lei non lasciava spiragli né alla spazzatura, né ai rimpianti, né al dolore. I miei erano ri uti di bambina, vecchi quaderni, Pensati giocattoli rotti, elastici. Occupavo poco spazio io, nell’immondizia come nella mia famiglia”. La spazzatura è le fonte di una conoscenza intima, ma unilaterale delle persone: Aurora vuole co- per la tua cittá noscere senza farsi conoscere e riconoscere: “La spazzatura è piena dei segreti di chi se ne libera, 17 ma io non vogli mai contatti con i proprietari igiene urbana dei sacchetti che ispeziono. Il gioco è di cono- igiene urbana gennaio-marzo 2014 scerli senza che loro lo sappiano. Io so di loro ma loro non sanno di me. Se non fosse per Tito e il suo istinto riproduttivo, non avrei scambia- to nemmeno una parola con il proprietario di quel sacchetto pericoloso. Ma per colpa di Tito abbiamo nito per imparentarci”. “Ma il mio mestiere con lo sporco c’entra. – ci avverta Aurora - Ho ereditato da mio padre una ditta di disinfestazione. Ammazzo zanzare, blatte, acari, tarli e ogni specie di insetti, nebuliz- zandoli con prodotti chimici. Elimino i topi con esche avvelenate e installo reti per contrastare i piccioni. Affronto e combatto tutto quello che il genere umano odia. E’ diventato la mia vita”. E’ un mestiere stagionale: “D’inverno noi disinfe- statori si lavora poco. Meno animali, meno fer- mentazione, meno odori e meno soldi. L’inverno è pulito e cattivo- Gli insetti rallentano l’attività rimanendo sotto forma di uova in attesa di un aumento di temperatura per schiudersi. I topi nei loro cunicoli e le blatte nei tubi di scarico continuano invece a darci da vivere anche du- rante la brutta stagione. Per acari, pulci e tarli se ne parla a primavera inoltrata”. cassonetti a caricamento laterale CCL2200/3200 Alla ricerca dell’ex padrone del dito mozza- to e di chi glielo ha portato via, Arora nisce riciclabili nella discarica di Stavros, dove si introduce di intelligenti nascosto: “Scivolai dentro agevolmente. La moltiplicazione all’in nito dell’oggetto delle accessibili mie ispezioni per un attimo mi stordì. Alla luce a tutti www.pensatiperlatuacittacaricamentolaterale.com