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MICROCOGENERAZIONE TECNOLOGIE I benefi ci economici statali I produttori che intendono avvalersi dei be- microcogenerazione si devono confrontare previsti per la cogenerazione nefi ci riconosciuti alla cogenerazione ad alto sono i seguenti: La legislazione italiana attuale riconosce rendimento dall’attuale legislazione devono • un percorso autorizzativo complesso, mu- alla cogenerazione numerosi benefi ci eco- presentare annualmente una richiesta al Ge- tuato dagli impianti di taglia più grande; nomici: store dei Servizi Energetici (GSE), dichiaran- • gli adempimenti burocratico-gestionali 1. l’esonero dall’obbligo di acquisto dei Cer- do le quantità di energia elettrica e calore consistenti, anch’essi in larga parte mutuati tifi cati Verdi previsto per i produttori e gli prodotte durante l’anno solare precedente, dagli impianti di taglia più grande; importatori di energia elettrica da fonti non e la quantità di energia primaria (combusti- • l’atteggiamento molto variabile degli enti rinnovabili; bile) consumata per produrle. coinvolti nel processo autorizzativo (Enti Lo- 2. la precedenza, nell’ambito del dispaccia- Le dichiarazioni devono essere accompa- cali, Vigili del Fuoco, UTF, gestori di rete), mento, dell’energia elettrica prodotta da gnate da informazioni tecniche riguardanti che si traducono in esiti molto diversi per cogenerazione rispetto a quella prodotta l’impianto, quali: schema di funzionamento, lo stesso tipo di impianto in Province dif- da fonti convenzionali; taglie del macchinario, metodi di misura im- ferenti; 3. la possibilità per gli impianti di cogene- piegati e altre ancora. Sulla base di tali dati, • i limiti sulle emissioni che spesso non razione abbinata al teleriscaldamento di il GSE esamina singolarmente le richieste tengono conto delle caratteristiche della accedere ai Certifi cati Verdi; formulate dai Produttori verifi cando, per generazione separata; 4. la possibilità di ottenere i Titoli di Effi cien- ciascuna sezione di impianto, il soddisfaci- • l’unicità del contratto di fornitura per za Energetica (Certifi cati Bianchi) nel caso mento delle due condizioni relative rispet- punto di accesso alla rete e la defi nizione in cui l’impianto sia realizzato da distribu- tivamente all’Indice di Risparmio Energetico di reti interne di utenza; tori di energia elettrica e gas, da società (IRE) e al Limite Termico (LT) nell’anno con- • il comportamento non omogeneo degli 41 di servizi energetici o da soggetti dotati di siderato e successivamente trasmette l’esito enti preposti alle autorizzazioni, che in energy manager; dell’istruttoria di valutazione al Produttore modo ingiustifi cato adotta criteri di valuta- igiene urbana aprile-giugno 2011 5. agevolazioni fi scali sull’accisa del gas meta- entro 120 giorni dalla data di protocollo in zione differenti nonostante la presenza di no utilizzato per la cogenerazione; ingresso della stessa. direttive centrali; 6. la possibilità di accedere al servizio di • l’inutile complessità di alcuni adempi- “scambio sul posto” per impianti di po- Ostacoli allo sviluppo menti, che si traduce in costi economici che tenza nominale fi no a 200 kW; della microcogenerazione assumono un peso crescente al diminuire 7. condizioni tecnico-economiche semplifi ca- Lo sviluppo della microcogenerazione in della taglia dell’impianto; te per la connessione alla rete elettrica. Italia si basa su un potenziale elevatissimo • l’esistenza di vincoli come quello sulle li- Gli impianti di mini-cogenerazione (potenza di possibili applicazioni, specie nel settore nee interne di utenza che di fatto bloccano inferiore a 1 MW) e quelli di micro-cogene- civile. I 13 milioni di edifi ci per 27 milioni di meccanismi come il fi nanziamento tramite razione (potenza minore di 50 kW), in par- abitazioni, di cui circa 22 milioni riscaldate, terzi e le ESCO che sono invece promossi ticolare, sono stati agevolati da due delibere rappresentano un terreno fertile per sfrut- dalla Direttiva 2006/32/CE in fase di rece- dell’AEEG (n. ARG/elt 74/08 e n. ARG/elt tare una grande opportunità di sviluppo che pimento. 99/08). La prima ha esteso la possibilità di avrebbe importanti ricadute energetiche, accedere al servizio di “scambio sul posto” ambientali e di sistema, in quanto il suo agli impianti di Cogenerazione ad Alto Ren- sfruttamento su ampia scala porterebbe a dimento (CAR) con potenza fi no a 200 kW, un ridisegno dei soggetti coinvolti nel mer- mentre la seconda, più in generale, garanti- cato (produttori di macchine e caldaie, di- sce condizioni tecnico-economiche sempli- stributori di energia elettrica e gas naturale, fi cate per la connessione alla rete pubblica installatori). degli impianti di CAR e alimentati da Fonti Si tratta comunque di un mercato che non Rinnovabili. In seguito, è stata introdotta una potrà mai svilupparsi se perdureranno gli at- semplifi cazione (poi estesa agli impianti di tuali ostacoli che rendono la diffusione delle cogenerazione di potenza termica nominale applicazioni microcogenerative diffi cile e superiore a 3 MW) per l’autorizzazione alla complessa. Anche ammesso che gli svilup- costruzione e all’esercizio di impianti di co- pi tecnologici siano in grado di rispondere generazione, prevedendo per gli impianti di agli attuali problemi, specie per taglie sotto micro-cogenerazione la sola comunicazione i 10 kW e, le barriere di tipo non tecnico al all’AEEG competente e per gli impianti di mi- momento esistenti sono tali da scoraggiare ni-cogenerazione la disciplina della Denuncia qualunque tentativo. di Inizio Attività (DIA). Gli aspetti non tecnici con cui gli impianti di