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IL CONSUMO DEL SUOLO SCENARI ino urbani nei comuni di Roma e Fiumicino intensità energetiche della tra il 1993 e il 2008 rivela come, in 15 15 Ue - corre il rischio di essere % a anni, questi siano aumentati del 12% a l’unico paese europeo che non Roma (con 4.800 ettari trasformati, qua- raggiunge gli obiettivi di Kyo- ua- si tre volte il tessuto “storico” della città tà to. Eppure la meta è a portata t compreso entro le Mura Aureliane) e e di mano, così come è possibile d del 10% a Fiumicino (con 400 ettari). ). raggiungere gli obiettivi al 2020 r Una superficie notevole, pari comples- - p per le rinnovabili e la riduzione sivamente all’estensione dell’intero o della CO .d 2 Scorrendo i dati raccolti da Am- comune di Bolzano. Nello stesso arco Sc di tempo, a Roma la popolazione è au- bie biente Italia 2011 emerge quindi mentata di 30.887 abitanti, con una la f la fotografia di un Paese per molti media di 150 metri quadrati di suoli ver versi problematico, che più di altri trasformati per ogni nuovo abitante. ha subito gli effetti della recessio- ha ne e La trasformazione ha interessato in ne economica, eppure con grandi particolare suoli agricoli (Roma è il pos possibilità di ripresa e risorse in grado di determinare passi avanti più grande comune agricolo d’Euro- grad pa) ma anche importanti porzioni significativi verso la modernità e un signi magg di aree naturali. Sono scomparsi maggiore benessere. Polve 4.384 ettari di aree agricole, il 13% Polveri sottili e ossidi di azoto re- 35 stano del totale e 416 di bosco e vegeta- stano due emergenze per la qualità zione riparia. Ora, in base ai piani dell’a igiene urbana dell’aria nelle città. Nel 2009 è peg- aprile-giugno 2011 giorata leggermente la situazione per regolatori vigenti nei comuni di giorat tto, è il biossido di azoto, con circa il 67% Roma e Fiumicino e ai programmi in atto, è il bios prevedibile un ulteriore consumo di 9.700 inferiore dell’ 8% a quello del 2007 e infe- dei comuni capoluogo (era il 64% nel 2008) ettari, prevalentemente agricoli, ossia più riore addirittura del 4% rispetto al 2000. nei quali la media annuale supera il valore di quanto sia stato trasformato tra il 1993 Mentre il paese ‘sfortunato’ a cui spesso limite (40 microgrammi/mc) in almeno una e il 2008. si confronta l’Italia, la Spagna, ha visto centralina di monitoraggio. La situazione è A Roma come nel resto dell’Italia, secondo scendere il Pil pro capite 2009 solo del 5% più grave nelle grandi città dove solo 3 su Legambiente, insomma, non si punta sul rispetto al 2007 e salire del 7% rispetto al 14 presentano un valore medio di tutte le recupero dell’esistente ma sulla trasforma- 2000. centraline inferiore al limite previsto. Ridu- zione di nuove aree, non si investe nella Sono soprattutto i giovani, già dalla metà zione più netta per l’inquinamento da pol- mobilità sostenibile e le città sono sempre degli anni ‘90, a pagare la bassa dinami- veri sottili che comunque, nel 2009 registra più congestionate e inquinate. “E’ chiaro cità dell’economia e della società italiana, situazioni particolarmente critiche in gran come negli ultimi 20 anni”, si legge nel Rap- tassi di crescita dimezzati rispetto al resto parte delle città della Pianura Padana. porto, “non si sia costruito per rispondere d’Europa, assenza di strumenti di prote- In conclusione, alcune note positive arri- alle domande di abitazioni, ma alla specu- zione sociale. Ma la recessione mondiale vano dallo sviluppo dell’energia da fonti lazione immobiliare e finanziaria, e la grave ha impattato anche su alcuni processi di rinnovabili, dalla riduzione dei consumi situazione di disagio sociale riscontrabile grande rilevanza ambientale, primo tra tutti delle materie prime, dalla crescita dell’agri- in molti centri urbani rispecchia una crisi la trasformazione del sistema energetico e coltura biologica, dalla tutela delle risorse che non riguarda solo il settore edilizio ma delle sue risorse. Sul fronte dell’efficienza naturali e dall’espansione delle foreste. attraversa tutto il Paese”. e del contenimento delle emissioni, ha Sono questi i punti positivi da cui ripartire “Gli italiani sono stati colpiti dalla finanza facilitato il ruolo da pioniera dell’Europa, per migliorare il nostro rapporto con l’am- creativa” osserva Duccio Bianchi, curatore che è enormemente avanti a tutte le altre biente e il territorio che ci circonda. del rapporto Ambiente Italia 2011. Nella economie. I dati sul 2009 mostrano che la recessione che si è innescata nel 2008 e Ue conseguirà nel suo insieme gli obiettivi acuita l’anno successivo, l’Italia ha pagato di Kyoto ed è sulla strada per raggiunge- più degli altri paesi europei e più delle al- re nel 2020 gli obiettivi di riduzione del tre economie avanzate. Oppure sbagliano 20% sulle emissioni del 1990. Solo l’Italia Eurostat, Fondo monetario, Ocse e Banca - che nel 1990 non aveva nucleare e ave- mondiale. va pochissimo carbone da ridurre, basse Il nostro Pil pro capite del 2009 è, infatti, emissioni pro capite e una delle migliori
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