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GESTIONE STATI GENERALI DELL’USATO riutilizzo: l’usato si fa fi liera e chiede nuove regole di Pietro Luppi sono accomunati da un’infi nità di interessi alla realizzazione di progetti di riutilizzo nella Si sono riuniti per tre giorni a comuni. Il settore dell’usato é infatti costi- gestione dei rifi uti. Ora il panorama è cam- Torino gli Stati Generali del tuito da vasi comunicanti in equilibrio tra di biato. La Direttiva UE 98/2008 introduce con Riuso. Per la prima volta tutte loro, ed è precisamente questo equilibrio il estrema chiarezza defi nizioni su questo tema le categorie degli operatori che fattore che garantisce la disponibilità di beni e distingue il “Riutilizzo” (qualsiasi operazio- lavorano nel campo dell’usato sul mercato e il raggiungimento di tutti i tar- ne attraverso la quale prodotti o componenti get di domanda. che non sono rifi uti sono reimpiegati per la hanno avviato un percorso per Grazie al settore dell’usato enormi volumi di stessa fi nalità per la quale erano stati conce- difendere gli interessi comuni scarti vengono sistematicamente sottratti allo piti) dalla “Preparazione per il riutilizzo” (le 30 e, senza trascurare le profonde smaltimento. Si tratta di “rifi uti” e “rifi uti in operazioni di controllo, pulizia e riparazione potenza” che vengono selezionati in occasio- attraverso cui prodotti o componenti di pro- differenze che li distinguono, igiene urbana presentare una piattaforma ne dello sgombero di locali, in base ad accor- dotti diventati rifi uti sono preparati in modo aprile-giugno 2011 di diretti con i privati, e sempre più spesso da poter essere reimpiegati senza altro pre- comune in vista dei decreti dentro i cassonetti indifferenziati. trattamento). Mentre il “Riutilizzo sostanzial- attuativi della direttiva CE 98/08 Ma nonostante questo lavoro, la maggior mente un fenomeno di prevenzione, la “Pre- relativi al riutilizzo dei beni parte dei beni riusabili continua a prendere parazione al riutilizzo” riguarda apertamente il ciclo dei rifi uti ed é quindi un’opzione che, la strada ordinaria degli altri RSU, ovvero lo dismessi. smaltimento o, nei migliori casi, il riciclaggio per essere praticata, avrá bisogno di parziali e il recupero. Sul totale dei rifi uti solidi urbani ristrutturazioni delle logistiche dei sistemi di Il Riutilizzo oggi italiani (includendo quindi assimilati e impro- raccolta differenziata. In Italia il settore dell’usato è vasto e ramifi ca- pri) un primo campione molto prudenziale La direttiva europea, tra le altre cose, stabili- to. Ci sono le botteghe rigattiere tradizionali, permette di stimare percentuali in peso che sce nell’articolo 2 la possibilitá di creare un gli operatori dei mercati storici, quelli delle oscillano tra il 3 e il 5% , mentre studi più ge- output di riusabile dal ciclo dei rifi uti “dopo 1 fi ere hobbistiche e dei mercati delle pulci, nerici compiuti su scala europea e circoscrit- igiene controllo e nessun altro trattamento”, e quelli che espongono spontaneamente le ti alle utenze domestiche attribuiscono per e stabilisce come criterio il coinvolgimento loro merci agli angoli delle strade o al mar- l’Europa dei 15 un potenziale medio di riuso delle reti locali giá esistenti. gine dei mercati rionali. Ci sono poi negozi pari a 52 kg per abitante (nel caso italiano si Il settore dell’usato italiano, che sviluppa in conto terzi (in piena proliferazione) e un tratterebbe di circa un 10% sulla produzione la sua rete commerciale e di solidarietá in interessante arcipelago di cooperative che pro capite). ogni regione e provincia italiana, a partire ottimizza la vendita di merci usate con la Se non esistesse il settore dell’usato con le dal 2009 ha iniziato a vivere un signifi cativo gestione dei centri di raccolta e della rac- sue decine di migliaia di operatori, la produ- processo di aggregazione sindacale, sfociato colta domiciliare degli ingombranti. Vanno zione di rifi uti sarebbe più alta e il riusabile, nella creazione della Rete Operatori Nazionali registrati, infi ne, tutti gli enti che grazie al ovviamente, avrebbe un’incidenza maggiore dell’Usato (www.reteonu.it). La Rete, che fi n riuso riescono a compiere importanti azio- di quella indicata sopra. dall’inzio rappresentava circa 4000 opera- ni di solidarietà. Tutti questi attori riuniti tori, nel giugno 2010 ha chiesto e ottenuto compongono un settore economico di tutto Novitá normative l’apertura di un tavolo di confronto con il rispetto e capace di fatturare miliardi di euro e gestione dei rifi uti Ministero dell’Ambiente al fi ne di spiegare le ogni anno. É un mondo eterogeneo fatto di A complicare le ipotesi di selezione delle mer- posizioni del settore in vista del recepimento operatori eterogenei, i quali hanno mentalità ci riusabili conferite tra i rifi uti é stata, fi nora, della direttiva 98. Grazie al confronto, alcuni ed estrazioni radicalmente differenti ma che l’assenza di precise defi nizioni di legge sul ri- commi del recepimento sono stati modifi - utilizzo e, di conseguenza, l’assenza di codici cati e, in particolare, il nuovo articolo 180 1 “Rapporto sul Riutilizzo 2010”, Occhio del Ri- veramente idonei a questa opzione. Queste bis della 152/2006 prevede l’applicazione di ciclone lacune sono state il principale fattore inibente politiche di riutilizzo a partire da “ a) uso di