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gestione RAPPORTO ISPRA il punto sulla gestione nazionale dei rifuti speciali di Marco Catino Cresciute, nel 2010, produzione e gestione dei rifiuti speciali. Aumentata anche l’export dei rifiuti pericolosi verso la Germania. Cresce la produzione nazionale di rifuti 26 speciali, aumentano i quantitativi gestiti e smaltiti; in crescita anche l’export (verso Germania) e l’importazione (in Lombar- igiene urbana igiene urbana aprile-giugno 2013 dia). Sono questi i principali trend che emergono dall’ultima edizione del Rap- porto ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sui Gestione dei rifuti speciali, anno 2010 rifuti speciali che, come ogni anno, for- nisce attraverso molteplici dati una foto- L’aumento è ascrivibile totalmente alla trattamento rifuti. Il 63,8% (2,9 milioni grafa chiara e precisa del settore dei rifuti produzione di rifuti speciali non perico- di tonnellate) del quantitativo di rifuti speciali. Questa categoria, va ricordato, è losi che, rispetto al 2009, ha mostrato un pericolosi complessivamente prodotto dal costituita da una variegata tipologia di ri- incremento del 3,1% (circa 3,9 milioni di settore manifatturiero deriva dall’industria futi, pericolosi e non pericolosi, derivanti tonnellate) tornando ai livelli del 2008. La chimica della raffnazione e della fabbri- da: attività agricole, attività di costruzione, produzione di rifuti pericolosi ha registra- cazione di prodotti chimici, di articoli in demolizione e scavo, lavorazioni industria- to, invece, un calo percentuale del 6,3%, gomma e in materie plastiche. li, artigianali, commercianti, attività di pari a quasi 655 mila tonnellate. A crescere non è stata solo la produzione servizio, di recupero e smaltimento rifuti, I rifuti speciali non pericolosi provengono dei rifuti speciali. attività sanitarie, macchinari obsoleti e soprattutto dal settore costruzioni e demo- Nel 2010, i rifiuti speciali complessiva- veicoli a motore dismessi. Partiamo dalla lizioni e dalle attività manifatturiere, con mente gestiti in Italia sono stati circa 145 produzione, che si è attestata nell’anno percentuali pari, rispettivamente, al 46,2% milioni di tonnellate (+6,9% vs 2009), di 2010 a circa 137,9 milioni di tonnellate e al 26,4% del totale, mentre alle attività cui 133 milioni (il 91,8% del totale) costi- con un incremento, rispetto al 2009, pari di trattamento dei rifuti è attribuibile il tuiti da rifuti non pericolosi e i restanti 12 al 2,4%. Il dato complessivo, derivante dal- 20,2% della produzione complessiva, con milioni (8,2%) da rifuti pericolosi. le elaborazioni MUD e dalle stime ISPRA, quasi 26 milioni di tonnellate. L’analisi dei dati del Rapporto ISPRA evi- comprende circa 6,7 milioni di tonnellate Analizzando i soli rifuti pericolosi, si ri- denzia come 85,6 milioni di tonnellate (ol- di rifuti provenienti dal trattamento degli leva che il settore manifatturiero ha pro- tre la metà) sono stati avviati a recupero, urbani. dotto circa la metà del totale, esattamente mentre circa 38 milioni a operazioni di Il dato sulla produzione in leggera crescita il 47,8%, pari a 4,6 milioni di tonnellate. smaltimento e oltre 21 a impianti di stoc- risente della pur limitata ripresa del mer- Il 24,4% è invece attribuibile al settore caggio e messa in riserva; queste ultime cato e dell’industria (dopo la crisi del bien- “servizi, commercio e trasporti”, che ri- rappresentano forme intermedie di gestio- nio 2008-2009) registrata nel 2010, anno comprende un quantitativo pari a circa ne, preliminari alla destinazione fnale. di rilevamento della dodicesima edizione 1,7 milioni di tonnellate di veicoli fuori La forma di gestione prevalente per questi del Rapporto ISPRA. uso, e il 18,4% proviene dalle attività di rifuti è quindi rappresentata dal recupero