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tecnologie Verde Urbano le radici nel cemento di Paolo Villa in collaborazione con Pierpaolo Tagliola* Le piante che crescono Per dimostrare che la vitalità della natura no un fastidio e ordina la “bonifca del suolo”. A sopravvivrà a tutte le trappole che l’uomo queste piante spesso viene negato un riconosci- spontaneamente negli ambiti continua a preparare, basta guardare dove mento botanico, vittime di defnizioni affrettate, urbani più ostici sono un segno riescono a crescere certe piante. Luoghi im- come infestanti o invadenti. Oppure spontanee, della vitalità della natura che pensabili, per vite che sembrano impossibili quando va bene. Queste piante hanno come uni- va apprezzato per quello che e invece hanno molto da insegnare. ca colpa di rispondere solo alla propria natura. Per questo le chiamerò piante libere. ci insegna, ma anche per il Piante libere La Natura ci dà l’ennesima lezione, attraverso ciò miglioramento che spesso quelle Come chiamare quelle piante che vivono nel terri- che riesce a liberare da un piccolo seme caduto 42 piante apportano all’ambiente torio dell’uomo, ma che nessuno ha mai piantato? sull’asfalto. Una vita che nessuno ha cercato, nes- che le ospitano. A volte con effetti Quelle piante che crescono in luoghi indefniti, suno ha curato, prigioniera nel suolo più inospi- igiene urbana quasi magici. senza proprietario? Si sviluppano con istinto cieco tale, dove qualsiasi cosa fatica a essere coltivata. igiene urbana luglio-settembre 2011 fno a quando qualcuno decide che rappresenta- Ci sono piante che a dispetto di tutto crescono magnifcamente. Credo sia giusto oggi defnire il loro contributo e il ruolo specifco che possono avere a dispetto della loro nascita casuale. Alcune riescono a passare la fase critica dello svi- luppo e fniscono per essere accettate da cittadini, amministratori, tecnici. Ma quante peripezie han- no dovute passare prima? E quante piante arri- veranno a concludere degnamente una gloriosa carriera? Ognuna ha una storia da raccontare. Le piante che facilmente crescono spontanee Qui mi occupo di alberi, perché lasciano un segno più evidente, perché sono duraturi, permanenti a volte. Il legno è robusto e passa le stagioni. Non sono temporanee come le erbe. Sappiamo che l’anno prossimo li troveremo ancora lì, più belli e più grandi. Piante volanti. Le piante non scelgono dove crescere, si adattano. Si lasciano portare dagli uccelli o dal vento. Possono contare solo sul- la casualità, lavorano sulla legge dei grandi numeri. Chili di semi per farne germogliare uno solo. Magari in una crepa dell’asfalto, oppure in una zona dove non si taglia l’erba. Fra le fessure di un muro. Dal tetto comincia l’inesorabile attacco delle piante alle strutture edilizie, che poi si completa con la digestione della struttura.
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