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pubbliredazionale Rifuti elettronici nei negozi: in un anno raccolte 10mila tonnellate È passato poco più di un anno da quanto è dicembre storicamente momento di picco entrato in vigore il cosiddetto decreto Uno per i consumi- la quantità raccolta è stata di contro Uno. Secondo le stime del consorzio 4mila tonnellate di raee. Il secondo seme- Ecolight, sistema collettivo che offre il ser- stre invece ha fatto superare la quota delle vizio di raccolta e smaltimento a oltre 3mila 6mila tonnellate, con una crescita del 20% Secondo infatti l’ultimo rapporto di Ancitel negozi in tutta Italia e punto di riferimento rispetto al periodo precedente. «Dopo una Energia e Ambiente più del 46% dei centri di per le aziende delle grande distribuzione or- partenza diffcoltosa, il sistema è andato len- raccolta non ritirano i raee raccolti dai nego- ganizzata, ammontavano,nello scorso mese tamente a regime», spiega Giancarlo Dezio, zi, circa il 21% accoglie raee solo per piccoli di luglio, a oltre 10mila tonnellate i rifuti da direttore generale del consorzio Ecolight. quantitativi e provenienti dal territorio di apparecchiature elettriche ed elettroniche «Sforzi ulteriori devono essere fatti sul competenza. Solamente il 3% è disposto raccolti attraverso i negozi. I commercianti fronte della comunicazione e dell’informa- a ricevere questi raee indipendentemente dal 18 giugno 2010 sono obbligati a ritirare zione nei confronti dei consumatori perché dal territorio. Due le strade da seguire per gratuitamente e a smaltire in modo corret- manca all’appello la piccola elettronica di uscire da questo empasse: aprire le isole to le apparecchiature elettriche che il con- consumo, ovvero il raggruppamento R4, ecologiche ai conferimenti della distribuzio- sumatore consegna al punto di vendita al che dovrebbe essere quello maggiormente ne e provvedere a modifcare la normativa momento dell’acquisto di un elettrodome- interessato da questa normativa». portando il periodo massimo di stoccaggio stico nuovo di equivalente funzionalità. In La situazione rimane però problematica. Tra da 30 giorni a tre mesi, in modo da poter 47 un anno questo circuito è cresciuto: infatti i nodi disattesi della normativa, la possibi- raggiungere i quantitativi necessari per ri- igiene urbana nei soli primi sei mesi dell’Uno contro Uno lità di conferire i rifuti raccolti dal circuito durre gli attuali ingenti costi di stoccaggio igiene urbana luglio-settembre 2011 -periodo che comprende anche il mese di della distribuzione nelle isole ecologiche. e di trasporto. dalle associazioni Liberalizzazione servizi pubblici locali e ritardo dei pagamenti della P.A. Il settore dei Servizi di Igiene Ambientale si connota per un quadro vizi. In realtà, non mancherebbero gli strumenti giuridici necessari normativo fortemente instabile ed incerto. Sul tema dei servizi per fronteggiare quella che ha ormai indiscutibilmente assunto i pubblici locali si è recentemente pronunciato il corpo elettorale contorni di una vera e propria “situazione emergenziale”. A livello attraverso il referendum che ha sancito l’abrogazione dell’articolo comunitario, infatti, il Parlamento Europeo ha recentemente ap- 23-bis del d.l. 25 giugno 2008, n. 112 che aveva introdotto criteri provato la Direttiva 2011/7/UE del 16 febbraio 2011 con la quale concorrenziali nelle procedure di affdamento della gestione dei sono stati introdotti limiti più precisi e vincolanti in relazione ai servizi pubblici locali. Alla luce delle indicazioni recentemente termini delle transazioni commerciali tra imprese e Pubbliche Am- espresse dall’Unione Europea, lo Stato italiano è intervenuto in ministrazioni. E’ necessario che si giunga quanto prima alla def- materia di liberalizzazione della disciplina sui Servizi Pubblici Locali nizione degli strumenti necessari per conformare l’ordinamento anche nell’ambito della Manovra di Ferragosto. Fise Assoambiente giuridico nazionale alle prescrizioni di matrice comunitaria. Del oltre a fornire il proprio contributo su questo tema, è fortemente resto, sul tema si è pronunciata anche l’AVCP attraverso la Deter- impegnata anche in relazione alle criticità connesse al ritardo nei minazione n. 4 del 7 luglio 2010 con la quale sono state censurate pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Tale tema- numerose condotte delle Pubbliche Amministrazioni in tema di tica, infatti, ha ormai assunto una diffusione e dimensioni tali da condizioni di pagamento nei contratti pubblici di forniture e ser- richiedere un tempestivo ed improcrastinabile intervento da parte vizi. Assoambiente ha più volte invitato le istituzioni competenti delle istituzioni nazionali. Le crescenti diffcoltà fnanziarie in cui ad un sollecito recepimento della Direttiva Comunitaria ed alla si trovano le aziende che operano nel settore della gestione dei liquidazione in favore delle aziende dei corrispettivi dovuti per Servizi di Igiene Ambientale rischia di generare numerose criticità effetto delle sopra menzionate posizioni debitorie accumulate nel suscettibili di giungere fno all’interruzione nell’erogazioni dei ser- corso degli anni.