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Verde Urbano tecnologie Liberi tutti trovare le condizioni per attecchire. A volte ci Come riconoscere una pianta In qualche caso la presenza delle piante desta riescono, e il cemento abbandonato, l’asfalto libera e cosa fare preoccupazione. Fanno crollare i muri, scoper- inutilizzato vengono resi a nuova utilità. Una Primo, distinguerla dalle erbe. Il fusto legno- chiano i tetti, alzano la pavimentazione. L’acqua azione di protesta, ma propositiva, visto che so si rivela quando la pianta è ancora giovane. segue le radici e si infltra ovunque. Col tempo, qualcosa forisce. Valutare subito se la posizione è compatibile ogni cosa può essere digerita dalle radici, per- Ci sono anche semi più sfortunati che fnisco- con gli elementi esistenti: recinzioni, box, edi- dendo ogni traccia di quello che è stato. A volte no sotto le grate dei marciapiedi, nelle bocche fci. Questo vale per il giardino, per il parco meglio così, perché non era un granché. Penso di lupo. Provano a crescere, buttando le foglio- o per la città. Non esiste in realtà un codice a certi quartieri industriali che darei volentieri line verso la luce, ma non diventeranno mai comportamentale che indichi cosa fare e in pasto alle robinie e agli ailanti. Certe strade alberi perché vengono inesorabilmente potati come intervenire. L’unica disposizione che inutili. Lasciate a rigenerarsi sotto l’azione di dalle suole dei passanti distratti. seguono giardinieri e manutentori è quella piante liberatrici. di eliminare ogni intrusione. Tutto si basa A volte sono attaccati i monumenti storici. Non Il progetto sul concetto che la condizione esistente è la molto considerati, se sono stati trascurati e ab- Questo tema non tocca il progetto. È strano migliore possibile e non è migliorabile. bandonati. Forse dobbiamo essere grati a que- che io tratti un argomento che non mostra al- Quindi è impossibile fare ricorso anche alla ste piante che aggrediscono. Perché ci fanno cuna implicazione progettuale. Ma la distanza natura per migliorarla. In realtà la vitalità del- riprendere coscienza di quello che veramente dal “fare” è solo apparente, perché alcuni ele- la natura fa ancora un po’ paura. Non siamo ci interessa in mezzo a tante cose inutili che ci menti lasciano delle tracce che possono essere ancora disponibili ad affdarci a qualcosa che siamo costruiti. Le mura storiche sono il cibo riprese attraverso un progetto. Mantenere una non sia frutto della ragione. A vedere certi preferito. Pavia ha subito recentemente dei pianta è una decisione analoga a quella di pian- progetti di aree verdi, soprattutto degli anni 45 crolli, ma molte altre città sono nelle stesse tarla. Forse anche maggiormente consapevole 60 e 70 e 80, si capisce perché questa natura igiene urbana condizioni. In alcuni casi si riesce a intervenire, e più utile. Le piante libere, non costano, sono dia così fastidio: parchi monospecifci, gruppi igiene urbana luglio-settembre 2011 in altri è meglio lasciare perdere. già cresciute e sono certamente piante adatte “tre a tre”, flari precisi. Elementi pochi, ripe- per quel sito (terreno, esposizione, esigenze titivi e mal sistemati. Un po’ di varietà non Chi la natura la vince idriche); molto spesso sono più robuste di farebbe male. Viene dall’America. Dove non basta il vento, quelle piantate. Prima di affrontare un lavoro, Dove nasce una pianta, facilmente ne na- quando i merli non sono efficaci, allora ci occorre fare un censimento delle piante libe- sceranno altre. Di solito quando si creano pensano i guerrilla gardening a diffondere re e provare a trovare loro un ruolo. Queste condizioni favorevoli, gli eventi si ripetono. le piante libere. Bombe fatte di semi vengo- piante dall’alto dei loro anni saranno il valore È da qui che si impara che in natura niente si no lanciate nei posti dove questi potrebbero aggiunto della nuova area verde. muove per caso. C’è sempre un ordine che governa il tutto. Togliere quindi le altre pian- ticelle se risultano troppo vicine: la competi- zione creerebbe delle condizioni sfavorevoli, obbligando le piante a un sacrifcio ulteriore. Decidere subito cosa tenere e cosa levare: ogni giorno che passa diventa più diffcile separarsi dalle piccole piante. *architetto paesaggista Un fco di 50 anni (abusivo) e la paulonia da settant’anni (senza documenti) svettano in un area che si affaccia sull’angolo con via Carpo- foro e sono continuamente a rischio. La gente era scesa in strada qualche mese fa quando l’allarme topi e il conseguente “intervento sa- natorio” rischiava di abbattere le speranze dei residenti. Forse un pretesto dei proprietari per liberarsi di un ingombro scomodo per la costru- zione prevista nell’area.
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