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indagine utilizzo CdR gestione sostanza od oggetto; ferimento e delle tariffe e tasse al Comune c) la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tec- di residenza della discarica e alla Provincia nici per gli scopi specifci e rispetta la normativa e alla Regione di riferimento. Chi produce e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; il CDR deve quindi pagarne il trasporto e il d) l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non conferimento, mentre chi lo utilizza come porterà a impatti complessivi negativi sull’am- combustibile viene pagato dal conferitore. biente o sulla salute umana. I motivi di questa “distorsione”, che non ca- Inoltre, va rilevato che “un rifuto che cessa di ratterizza invece il mercato europeo, sono di essere tale ai sensi e per gli effetti del presente varia natura e qui ne ricordiamo i principali: articolo è da computarsi ai fni del calcolo del • la diffcoltà a sostituire l’immagine del “ri- raggiungimento degli obiettivi di recupero e futo” con quella del “combustibile”; riciclaggio stabiliti dal presente decreto” e che • i ritardi e le incertezze della legislazione; “La disciplina in materia di gestione dei rifuti si • le ambiguità del sistema pubblico di rife- applica [solo] fno alla cessazione della qualifca rimento e la commistione da interesse pub- di rifuto”. blico e quello privato; • gli interessi consolidati delle imprese Nel 2007 la media europea di sostituzione Le potenzialità del mercato utilizzatrici, finora assolute padrone del di combustibili tradizionali con combustibi- Secondo i sostenitori di un maggior ricorso a que- mercato; li alternativi era del 18%, pari a 5 milioni di sto tipo di combustibile, il vantaggio del CDR, che • il ritardo nella introduzione o modifcazio- tonnellate di combustibili fossili tradizionali si traduce in benefci ambientali e in ritorno eco- ne degli impianti per renderli compatibili con risparmiati; la media italiana, nello stesso 37 nomico, è il fatto che per circa la metà è composto l’impiego di CDR come combustibile; anno, era del 6%, pari a 270.000 tonnellate igiene urbana da biomassa “non vergine”, che da tempo è rico- • gli interessi, non sempre limpidi, di interme- di combustibile fossile risparmiato. I cemen- igiene urbana luglio-settembre 2011 nosciuta essere una fonte di energia rinnovabile diari, affaristi e faccendieri che controllano intere tifci italiani sono, con diverse eccezioni, tra i in tutti i paesi industrializzati. L’utilizzo del CDR aree (soprattutto nel meridione) e fasi produtti- più avanzati del mondo da un punto di vista è la co-combustione in centrali termoelettriche ve (discariche, trasporti, impianti, etc.). tecnologico e potrebbero in teoria realizzare a carbone o in cementifci soggetti a complessi percentuali di sostituzione superiori a quelle processi autorizzativi che tutelano l’ambiente e I potenziali utilizzatori: degli altri paesi in tutta sicurezza. la salute umana. Da tempo, specie nei paesi del i cementifci Secondo i dati AITEC, ENEA e Federambien- nord Europa, le centrali elettriche impiegano bio- L’indagine svolta su diverse fonti, tra cui quel- te, ad oggi in Italia solo 32 stabilimenti su 59 masse sfruttando numerosi vantaggi, quali costi la periodica di ENEA e Federambiente effet- (54,5 %) sono autorizzati al trattamento di logistici bassi, rispetto delle normative ambientali tuata a cavallo tra il 2008 e il 2009 (è l’ultima CDR e CDR-Q come combustibili alternativi e alte competenze tecniche. Ma le caratteristiche disponibile), presenta il seguente quadro: per la produzione del cemento. Il totale del tecniche del processo di produzione del cemen- • gli impianti attivi di produzione di CDR CDR utilizzato nei cementifci, è passato da to rendono l’impiego del CDR particolarmente sono 61 (il numero, se attualizzato, risulte- 53.911 t/a nel 2005 a 116.125 t/a nel 2008 (+ vantaggioso anche nei cementifci, in particolare rebbe maggiore, secondo le informazioni ac- 53,5%), pari al 6% dell’energia necessaria. grazie all’abbattimento degli inquinanti. L’ampia quisite): il 47,9% al Nord, il 25,5% al Centro Nonostante questo forte incremento siamo diffusione sul territorio italiano di numerosi ce- e il 26,6% al Sud; ancora ben lontani dalla media europea. mentifci è un fattore potenziale di vantaggio. • la potenzialità di trattamento di RSU risul- Ipotizzando di utilizzare una quota di CDR ta di oltre 7.700.000 tn/a; pari alla media della UE (20%), la potenzialità Le diffcoltà del contesto italiano • la potenzialità di CDR prodotto è stimata teorica di utilizzo del CDR nel settore sarebbe Tuttavia l’utilizzo effettivo di CDR in Italia è in circa 2.700.000 t/a. di 387.000 t/a. molto inferiore al potenziale. Perché? Innan- • il 13,1% degli impianti è stato costruito La Commissione Europea, attraverso il suo zitutto per motivi di ridotta convenienza: in prima del 2000; il 77,1% tra il 2000 e il 2005, Istituto per le prospettive tecnologiche e Italia il soggetto che conferisce i rifuti paga il restante 9,8 % dopo il 2005. l’Unità Produzione e consumo sostenibili, all’impianto di CDR un prezzo a tonnellata, Quanto ai potenziali utilizzatori, in Italia esi- ha defnito nel 2009, in un documento sulla comprensivo del costo del trasporto. A sua stono, secondo i più recenti dati AITEC, l’as- Prevenzione e riduzione integrate dell’inqui- volta, dopo avere fatto il trattamento, l’azien- sociazione dei cementieri italiani, 59 impianti namento, le “migliori tecniche disponibili da che trasforma i rifuti in CDR conferisce il che producono cemento a ciclo completo. (Best Avaslaible Techiniques, BAT) nelle In- prodotto alle aziende utilizzatrici pagando a L’industria del cemento è fortemente ener- dustrie del cemento, della calce e dell’ossido sua volta sia il trasporto che il conferimento. givora. La bolletta energetica del comparto di magnesio”. Tra queste indicazioni c’erano Oppure invia il materiale in discarica facen- è pari a circa il 40% dei costi totali di pro- anche quelle che riguardavano il controllo dosi carico delle spese di trasporto, del con- duzione. della qualità dei rifuti da utilizzare nella
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