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terza pagina prevenzione rifiuti sono veri e propri compiti di programmazio- ne economica. “L’art. 206 – riassume il Quaderno - prevede la possibilità che il Ministero dell’Ambiente e le altre autorità competenti possono stipula- re appositi accordi e contratti di programma con enti pubblici, con imprese di settore, soggetti pubblici o privati ed associazioni di categoria, con oggetti stabiliti al comma 1: •l’attuazione di specifci piani di settore di riduzione, recupero e ottimizzazione dei fussi di rifuti (punto a); •la sperimentazione, la promozione, l’attuazione e lo sviluppo di processi produttivi e distributivi e di tecnologie pulite idonei a prevenire o ridurre la pro- duzione dei rifuti e la loro pericolosità e ad ottimizzare il recupero dei rifiuti (punto b); 18 •la sperimentazione, la promozione e la produzione di beni progettati, confezio- igiene urbana igiene urbana luglio-settembre 2011 “Lo stesso decreto è tenuto a definire un frazione secca del rifuto indifferenziato, ade- nati e messi in commercio in modo da catalogo esemplifcativo di prodotti e rifuti guatamente trattata, che in questo modo può ridurre la quantità e la pericolosità dei di prodotti che possono essere sottoposti, essere commercializzata su tutto il territorio rifuti e i rischi di inquinamento (punto rispettivamente, a riutilizzo o a preparazione nazionale come un normale combustibile. e) ; per il riutilizzo”. In ogni caso - come giustamente rileva il •la sperimentazione, la promozione e l’at- Quaderno - il comma 6 dell’art. 179 provvede tuazione di attività di riutilizzo, riciclaggio LA CESSAZIONE DELLA comunque a ribadire che “Nel rispetto della e recupero di rifuti (punto f); QUALIFICA DI RIFIUTI gerarchia del trattamento dei rifuti le mi- •l’adozione di tecniche per il reimpiego Un terzo punto importante della nuova norma- sure dirette al recupero dei rifuti mediante ed il riciclaggio dei rifuti nell’impianto tiva, strettamente legato sia alla preparazione la preparazione per il riutilizzo, il riciclag- di produzione (punto g); per il riutilizzo che al principio successivo nella gio o ogni altra operazione di recupero di •lo sviluppo di tecniche appropriate e di gerarchia della gestione dei rifuti, cioè al rici- materia sono adottate con priorità rispetto sistemi di controllo per l’eliminazione dei clo, è costituito dalla norma relativa alla “Ces- all’uso dei rifuti come fonte di energia”. rifuti e delle sostanze pericolose conte- sazione della qualifca di rifuto”, un articolo Il Quaderno passa poi a trattare le diverse nute nei rifuti (punto h); introdotto ex novo dal DLgs 205/10. competenze di Stato, Regioni, Province e •l’impiego da parte dei soggetti economici Esso “dispone che un rifuto cessi di essere Comuni nella programmazione, attuazione e dei soggetti pubblici dei materiali re- tale se sottoposto a un’operazione di recupero, e controllo delle azioni relative alle parti cuperati dalla raccolta differenziata dei incluso il riciclaggio e la preparazione per il ri- della nuova direttiva che trattano di preven- rifuti urbani (punto i); utilizzo, e soddisf specifci criteri e condizioni, zione, riutilizzo e preparazione per il riutiliz- •l’impiego di sistemi di controllo del re- specifcate al comma 1. Ma si ricorda poi, al zo; cioè al modo in cui le responsabilità di cupero e della riduzione di rifuti (pun- comma 4., che Un rifuto che cessa di essere questo aspetto della gestione delle risorse si to l)”. tale ai sensi e per gli effetti del presente arti- ripartisce tra i diversi livelli dell’ordinamento Mentre “il comma 2 prevede che il Mini- colo è da computarsi ai fni del calcolo del giuridico italiano. stro dell’ambiente può stipulare appositi raggiungimento degli obiettivi di recupero e In questa ripartizione le responsabilità princi- accordi e contratti di programma con sog- riciclaggio (che sono parte integrante e inte- pali ricadono ovviamente sul primo e sull’ul- getti pubblici e privati o con le associazio- grate delle politiche di gestione dei rifuti)”. timo anello della catena: Stato e Comuni. Ma ni di categoria per promuovere e favorire Questa norma ha un importante risvolto mentre questi ultimi sono stati sostanzialmen- l’utilizzo dei sistemi di certifcazione am- anche nello sdoganamento del cosiddetto te espropriati di molte delle responsabilità bientale e attuare programmi di ritiro dei CDR (Combustibile ricavato dai rifuti), che dirette che in passato li impegnavano nella beni di consumo al termine del loro ciclo la nuova normativa chiama ora CSQ (Combu- gestione dei rifuti, i compiti dello Stato, che di utilità ai fni del riutilizzo, del riciclaggio stibile secondario di qualità), costituito dalla il Dgls 205/10 affda al Ministero del’Ambiente e del recupero”.