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terza pagina prevenzione rifiuti meno rifuti, più risorse di Giuseppe Fusto Il secondo numero dei Quaderni del Museo della Rumenta di Genova presenta un quadro sintetico ma esauriente del nuovo approccio alla prevenzione nel campo della gestione dei rifiuti previsto dal Dlgs 205/10. 16 I rifuti sono l’ultima fase del ciclo di vita dei igiene urbana igiene urbana luglio-settembre 2011 prodotti, quello che inizia con l’estrazione dall’ambiente delle risorse vergini (rinnova- bili e non rinnovabili). Per questo la gestione dei rifuti non può essere considerata un’atti- vità a sè stante, ma va integrata strettamente nel complesso delle politiche che presiedono alla gestione delle risorse: migliore è l’utilizzo legislativo defnito dal Dlgs 52/2006, il cosid- LA PREVENZIONE delle risorse – attraverso la durata dei prodot- detto “Codice ambientale”, integrandolo e Si comincia con un’analisi della defnizione di ti a cui esse danno vita, oppure il loro riuti- modifcandolo in relazione al recepimento prevenzione. “Già l’art. 177 – rileva il Quader- lizzo in cicli produttivi successivi – minore di importanti discipline comunitarie. no - nel defnire il “campo di applicazione” è la quantità dei rifuti che si riconsegnano La componente più significativa di questa della norma, introduce un riferimento non all’ambiente, con il loro potere comunque nuova normativa è senza dubbio costituita più solo ai rifuti ma alla gestione delle risor- inquinante. Il limite teorico di questo approc- dall’integrazione della prevenzione nella se”. La direttiva infatti “stabilisce misure volte cio è il riciclo totale, che equivale all’obiettivo gestione dei rifuti; il che riporta necessaria- a proteggere l’ambiente e la salute umana “rifuti zero”. mente il focus di questa componente delle prevenendo o riducendo gli impatti negativi Questo approccio fa ormai parte della cultura politiche ambientali sul tema della gestione della produzione e della gestione dei RIFIU- non solo ambientalista ma anche economica delle risorse e sull’intero ciclo di vita dei TI, riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle imprese e delle istituzioni più “avanza- prodotti. delle RISORSE e migliorandone l’effcacia”. te”, quelle che guardano senza paura alla crisi A questo tema è dedicato il secondo nume- La Commissione Europea, chiosa il Quaderno, ambientale in corso, traendone indicazioni ro della collana i Quaderni del Museo della “ha dato una chiara indicazione: è necessario per migliorare – o alterare meno – non solo Rumenta pubblicato dal Comitato tecnico uscire dalla mera ottica di gestione dei rifuti lo stato del pianeta Terra, ma anche le proprie scientifco del nuovo Museo di Genova (di e cominciare a parlare di beni da non scartare, attività o il proprio business. cui GSA Igiene Urbana si è già occupato lo a ragionare sull’effcienza dei processi produt- E’ un approccio che, anche se non viene scorso anno) e redatto dal dott. Mario Santi. tivi, a pensare a un bilancio globale in termini spinto fno alle sue conseguenze estreme, Il quaderno è un utilissimo strumento per di sostenibilità ambientale del ciclo della mate- sta comunque alla base della recente direttiva orientarsi sia nella “flosofa” della preven- ria”. Per questo “E’ quindi logico che le misure dell’Unione Europea, 98/08, recepita in Ita- zione che nella sua dimensione normativa e di prevenzione diventino esplicitamente parte lia con il Decreto Legislativo 205/10 (un raro negli aspetti operativi in cui si dovrà tradurre integrante (art. 178) e punto di partenza (art. esempio di recepimento da parte dell’Italia di il nuovo approccio legislativo. In questa breve 179) nella gerarchia della gestione dei rifuti”. una direttiva europea entro le scadenze pre- rassegna seguiremo passo per passo le nota- Nel merito “l’art. 180 tratta direttamente la pre- viste), che adegua così il precedente quadro zioni principali esposte nel Quaderno. venzione dei rifuti… spiegando che la scelta