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Letture terza pagina a casa del sindaco. Il primo cittadino nominò rono e cantarono, festeggiando lo scampato ricominciarono a riparare oggetti e a riciclare tre giardinieri, e in pochi mesi furono piantati pericolo”. Sbarazzarsi così dei propri rifuti e cose, come avevano sempre fatto prima che numerosi alberi e cespugli: la collina dei rifuti delle proprie discariche piacerebbe a tutti. Ma, arrivasse il benessere”. sarebbe diventata un bel parco cittadino”. “quando però lessero sui giornali che una nave Tutto è bene quel che fnisce bene. Ma che Fine della storia? No, Stefano Bordiglioni vuol era stata attaccata da un mostro marino enor- ne è dei passeggeri e dei marinai della nave mettere in guardia i suoi piccoli lettori-ascol- me e terribilmente puzzolente, seppero che la inghiottita dal mostro? tatori sul fatto che la storia con i rifuti non loro collina della spazzatura non era affatto è mai fnita, anche se per farlo costruisce un scomparsa e, per non crearne una seconda, fnale fantastico. Ma seguiamo la successione degli avvenimenti: “Un giorno però accadde che, con una specie di brontolio, il fanco della collina si squarcias- se e un’improvvisa ondata di puzza invadesse di nuovo le strade di Carpinello. Il sindaco mandò a rappezzare lo squarcio, ma altri se ne aprirono. La montagna dei rifuti sembrava viva e ribelle”. Fin qui, infatti, tutto torna: le discariche “bonifcate” che continuano a esa- lare gas, cattivi odori e percolati non incana- lati non si contano. Ma qui le cose si mettono 35 davvero male: igiene urbana “Poi, una notte, sparì una trentina di albe- igiene urbana luglio-settembre 2014 ri: al loro posto restarono solo grandi buchi nella terra”. E il giorno dopo “i tre giardinieri fuggirono spaventati gridando: - Si muove! La collina dei rifuti si muove! - Allora si sparse come in un lampo la voce che il monte dei rifuti era stregato. Da ultimo si aprì su un fanco della montagna puzzolente una serie di fori: come grandi occhi, parevano guardare il paesino con cattiveria. Tutti si convinsero che la collina si stava trasformando davvero in un mostro”. In effetti è proprio così. Per mandare a letto “tranquilli” i suoi piccoli lettori-ascoltatori, Bordiglioni trasforma effettivamente la collina dei rifuti in un mostruoso essere vivente che si dirige verso il mare. “Quando ormai gli abitanti cominciavano a spaventarsi sul serio, in una notte di pioggia battente, senza stelle e senza luna, la collina stregata si mise in movimento e, strisciando, piano piano si allontanò dal paese”. Se que- sto è quello che sogna ogni sindaco che ha nel territorio del suo Comune una discarica, purtroppo succede soltanto nelle favole. Nella realtà la discarica resta lì per decenni e per secoli a venire. “Qualcuno – racconta Bordiglioni – seguì co- raggiosamente le sue enormi tracce: portavano al mare, la collina stregata si era inabissata. Per tre giorni i cittadini di Carpinello balla-
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