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TECNOLOGIE RICONVERSIONE URBANA quartieri. Le decrescita si rigenera sullo stesso materiale esistente; nella progettazione del pa- esaggio si valutano nuovi modelli di sviluppo a partire dalla crisi. Non ci si può permettere di buttare ciò che non serve più: si trasforma. La ferrovia il fume, (vedi Valencia), la me- tropolitana, (vedi New York). Secondo questi nuovi concetti,la città trova spazi anche per la natura e per attività come lo sport, il gioco e l’agricoltura. Soprattutto quest’ultima conosce un rinnovato fermento che si rivolge all’am- bito urbano, con campi, aiuole e orti. Torino ad esempio, città tra le prime ad organizzare studi e proposte di orti in Italia, pone il tema della città da coltivare. Con una specifca de- libera, incentiva l’agricoltura quale mezzo di rigenerazione urbana, mediando tradizione e innovazione. 66 Figura 3. Il ribaltamento di alcune condizioni potrebbe liberare dall’oblio gli abitati di città depresse, RIUSO: lo slogan soffocati da infrastrutture, cresciuti attorno a luoghi di lavoro ingombrati. Torino, Parco Spina 3. Cre- igiene urbana igiene urbana sciuto al posto di vaste aree industriali Riuso diventa anche slogan, applicato sulla va- luglio-settembre 2013 sta scala da un trio inedito: architetti, costruttori e Legambiente. L’acronimo RI.U.SO spiega la Rigenerazione Urbana Sostenibile, un’iniziati- va promossa da ANCE (Associazione nazionale costruttori edili), CNAPPC (Consiglio nazionale architetti, pianifcatori, paesaggisti e conservato- ri) e da Legambiente, fnalizzata a promuovere la trasformazione e la valorizzazione culturale, sociale ed economica delle città, mettendo in sicurezza il patrimonio edilizio obsoleto. Il presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie ha sottolineato che “RI.U.SO. vuole contribui- re a proporre progetti concreti e coraggiosi per consentire al paese di andare avanti”. Perché i centri urbani siano un fattore strategico dello sviluppo, essi hanno bisogno di una visione vol- ta alla trasformazione e alla riqualifcazione nel medio e lungo periodo. La competitività di un Figura 4. Alcuni elementi vitali da principio, hanno fnito per essere causa di stato di malessere con gli territorio e la sua vivibilità non dipendono solo anni. Il caso di Sesto san Giovanni (MI) è simile in altre città industriali. dall’effcienza dei grandi sistemi come le reti di trasporto, ma dalla capacità delle aree ur- bane di attrarre attività economiche e di offrire di molte città. La cinta muraria si identifca parchi, punti di osservazione. Sistemi diversi, le migliori condizioni di vita. Per raggiungere con la città stessa, ne defnisce il valore. Con per continuare a servire alla città. La decresci- l’obiettivo, l’urbanistica deve far leva sulle risorse questa, la città ha difeso il proprio patrimonio, ta induce ad una nuova visione di crescita. presenti nel territorio. E la qualità del paesaggio la gente, la cultura. Eppure nel tempo anche L’effetto sulla città è evidente. Le campagne è una di queste, dove si bilanceranno gli interes- le mura hanno cambiato mansione. Le città anti consumo di suolo cominciano a prendere si pubblici e privati. Un recente rapporto stilato odierne funzionano se sono elastiche, non piede, ad avere una consistenza rilevante. La da Ance e Censis evidenzia come in Europa ci ingessate da un confne immodifcabile, se conversione e la rigenerazione dell’esistente è siano esempi di rinnovamento senza consumo sono aperte, non chiuse verso l’esterno. Così le il nuovo bisogno che sostituisce la necessità di di suolo. L’avvio di un sistema di riqualifca- mura diventano strade e poi percorsi turistici, costruire nuove case, nuove fabbriche, nuovi zione urbana si scontra con una serie di nodi
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