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In molte aree tale prassi è                 applicata diffusamente: in sei regioni (Valle                 d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Marche,                 Campania e Piemonte), la percentuale dei rifuti                 non pretrattati supera il 70%, in altre sei (Lazio,                 Basilicata, Veneto, Sicilia, Calabria, e Toscana)                 la percentuale raggiunge il 50%.                 Secondo lo studio dell’ISPRA, appare in leggera                                                              63                 fessione il dato sui rifuti inceneriti che nel 2012                                                                                                                         igiene urbana                 (-3,8% dei quantitativi vs 2011) sono stati circa                                                     igiene urbana                                                                                                                          luglio-settembre 2013                 5,5 milioni di tonnellate, di cui quasi 2,6 milioni                 di rifuti urbani indifferenziati, circa 1,9 milioni                 tonnellate di frazione secca da trattamento mec-                 canico biologico, 553 mila tonnellate di com-                 bustibile solido secondario. Sono stati trattati,                 inoltre, circa 431 mila tonnellate di altri rifuti                 speciali di cui 23 mila tonnellate di rifuti sanita-                 ri. La percentuale di incenerimento sui rifuti pro-                 dotti resta stabile al 17%. Il compostaggio mostra,                 invece, negli anni una costante crescita anche                 grazie al progressivo incremento dei quantitativi                 di rifuti organici raccolti in maniera differen-                 ziata. Il settore evidenzia, nel 2011, incrementi,   (72% del totale importato), seguono Svizzera con   urbano e il trattamento a cui questo viene av-                 non solo del quantitativo totale dei rifuti trattati   il 15,7% ed Austria con il 4,9%.  viato (incenerimento, trattamento meccanico-                 (+ 4,1% rispetto all’anno 2010), ma soprattutto   Il rapporto ISPRA si sofferma, infne, sui costi dei   biologico, discarica e altra forma di gestione).                 della frazione organica da raccolta differenzia-  servizi di igiene urbana che lo scorso anno han-  Dallo studio è emerso che all’aumentare della                 ta, pari a 3,5 milioni di tonnellate (+4,6%). Si   no portato a una spesa media annua pro capite   percentuale di raccolta differenziata (alla qua-                 mantiene, invece, negativo il saldo import/ex-  di 157,04 euro (+4,6% rispetto all’anno 2010),   le è legata una diminuzione importante della                 port dei rifuti. Sono oltre 311 mila le tonnellate   imputabili alla gestione dei rifuti indifferenziati   quantità di rifuti pro capite smaltiti in discarica),                 di rifuti urbani esportati, di cui circa 310 mila   per il 42,6%, alle raccolte differenziate per il 24%,   diminuisce signifcativamente il costo totale pro                 sono rifuti non pericolosi (il 99,7%). L’Austria è   allo spazzamento e al lavaggio delle strade per il   capite annuo. Ad esempio, nella classe di centri                 il Paese verso cui vengono destinate le maggiori   14,4% e ai costi generali del servizio e del capitale   urbani con popolazione compresa tra 5.000 e                 quantità, oltre 71 mila tonnellate, il 23% del to-  investito per la rimanente percentuale.  10.000 abitanti si passa dai 205,5 €/ab per anno                 tale esportato, seguono la Cina con il 17,5% del   Ogni abitante spende in media all’anno 144 euro   con una percentuale di raccolta differenziata mi-                 totale, l’Ungheria con il 16,9% e la Germania con   al Nord, 193 euro al Centro e 157 euro al Sud.  nore del 40%, ai 120,6 €/abitante per anno con                 il 10,1%. Nello stesso anno abbiamo importato   Si tratta di cifre di tutto rispetto che potrebbe-  una percentuale maggiore del 60%.                 oltre 261 mila tonnellate di rifuti urbani di cui   ro essere ridotte con politiche ambientali più   Come dire che ad aumentare la diffusione e i                 solo 40 tonnellate sono rifuti pericolosi. Il Paese   virtuose promosse a livello centrale e locale. E’   tassi di raccolta differenziata ci si guadagna tutti:                 da cui proviene il maggior quantitativo di rifuti   stata, infatti, effettuata un’analisi sulla relazione   ambiente, salute, casse di comuni e portafogli dei                 urbani è la Francia, con oltre 188 mila tonnellate   esistente tra i costi totali di gestione del rifuto   cittadini. E di questi tempi non è poco.
       
       
     





