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RICONVERSIONE URBANA TECNOLOGIE da sciogliere, come il rinnovo dell’edifcato che dovrebbe superare la tendenza alla conservazio- ne per puntare su densifcazione e sostituzione. Su tutto, la massima attenzione alla qualità dell’intervento, negli spazi a verde e negli spazi aperti interstiziali delle nuove risorse in grado di valorizzare qualsiasi intervento urbano. La pianifcazione: tempi e modi per favorire gli abitanti L’ assetto dei suoli, oltre che una primaria attività economica, deve consentire un ar- monioso sviluppo dei luoghi di vita e di la- voro e della città in generale. Diffcilmente la pianifcazione riesce a regolare i processi di sviluppo del territorio con previsioni ad ampio spettro e lunga durata. I segni che rimangono dopo qualche decennio sono gli Figura 5. Città alla ricerca di spazi. La trasformazione della città, ha fnora obbligato alla ricerca di nuovi scheletri e i relitti di utilità fnite, esauste. Non spazi. Di solito all’esterno, ma non solo. Con una agricoltura più solida, con la creazione di zone protette sono sempre frutto di errori, ma a volte le e di tutele più effcaci, la ricerca ha cominciato a rivolgersi verso l’interno delle città. Nelle aree residue, 67 mutazioni epocali sono imprevedibili. Que- in trasformazione e persino nel sottosuolo, indicato in più riprese come la vera risorsa disponibile e non igiene urbana sta difettosa crescita urbana è patita in prima sfruttata suffcientemente. Un pessimo esempio di utilizzo del sottosuolo: un parcheggio senza soluzione igiene urbana luglio-settembre 2013 persona dagli abitanti, ma di rimando è tutta al livello urbano. la comunità urbana a subirne le conseguen- ze. D’altro canto rappresentano un campo di rilevante opportunità di riqualifcazione, che può dare luogo a servizi, infrastrutture e qua- lità complessiva. I processi di riqualifcazione rappresentano l’opportunità per realizzare nuovi sistemi urbani, attrezzature e servizi, capaci di rendere attrattivo il quartiere e di integrarlo nel paesaggio urbano. Acqua che viene e acqua che va Milano e Valencia Confronto fra l’acqua milanese e quella di Va- lencia. Riusare e fare spazio a funzioni nuove. Milano aveva fno al secondo dopoguerra e an- cora negli anni settanta, un porto molto attivo dedicato soprattutto a sabbia e ghiaia. Termi- nata l’attività fuviale, si sono resi disponibili degli spazi intorno alla darsena, che ne hanno giustifcato il progetto di recupero. Alcuni fatti Figura 6. La trasformazione anche provvisoria di aree urbane, consente di creare spazi che possono imprevisti. Insomma, ma non proprio impre- fnalmente misurarsi con la scala umana. Spazi che urbanizzano gli uomini, ma funzioni che uma- vedibili, hanno modifcato i piani dell’ammini- nizzano la città. Lousanne, allestimento foreale temporaneo al posto di un parcheggio. strazione. La scoperta di reperti storici ha bloc- cato la brillante idea del parcheggio sotterraneo. gici, emozionali, per nulla funzionali e coerenti non crede più nell’auto e negli spazi ritenuti L’indecisione è stata sfruttata dalla natura per con lo sviluppo di una città. Soprattutto per la fnora indispensabili ad essa. Il riuso della città mostrare chi comanda, ed è nato un boschetto spesa di 180 milioni di euro. Milano non ac- senz’auto. Comincia dal togliere i parcheggi, poi spontaneo nell’alveo. Nel frattempo altre per- cetta progetti romantici. È risaputo non essere le strade, poi lo spazio per la sosta. Nasce una sone e altre idee chiedevano insistentemente di incline alle emozioni. Il naviglio rimarrà dov’è. città nuova ed una città per tutti. Per i deboli e scoprire il naviglio. Un riuso in termini nostal- Ma il coraggio è lodevole, racconta di gente che per i forti. Per i giovani e per gli anziani.