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tecnologIe Il verde che tI rappresenta altro discorso è innalzare a proprio simbolo una pianta vera e propria. Le antiche simbologie di bacche, frutti e piante c’entra ormai pochissimo con le nuove realizzazioni. L’impiego di questi codici è uscito dall’uso comune della gente, che ha smarrito i signifcati e gli approfondimenti simbolici. Neppure i committenti più attenti si soffermano su questi dettagli. È così che i tentativi di eleggere una pianta a simbolo di qualche realizzazione spesso lascia deluse le aspettative. Non sempre queste piante riescono a trasmettere emozioni e memorie. Ri- mangono più che altro simboli di giardini, ovve- ro: una sintesi della sintesi. Con forme perfette Il Kilometro Rosso di Jean Nouvel è un business Park che si affaccia all’autostrada Milano-Bergamo. e posizioni da podio, queste piante impongono Simbolo molto esplicito, dove il verde è assente. Alle spalle della scenografa, c’è il parco una presenza innaturale e poco discreta. Ma a volte, questa ostentazione è il motivo del loro successo. Di quale specie sia l’albero di Mario 44 Botta sul tetto del Palazzo Ransila a Lugano, non è un fatto molto importante: non se ne trova traccia in tutte le notizie a riguardo di questo igiene urbana igiene urbana gennaio-marzo 2013 famoso edifcio. Anche la magnolia che per de- cenni ha ornato la facciata della ditta Shering a Segrate, sembra una scelta che non ha a che vedere con una scelta societaria. Il messaggio trasmesso è più blando: la natura come punto di riferimento. Anche se per una casa farma- ceutica si tratta di un messaggio importante. In altri numerosissimi casi, anche se meno famosi, non c’è legame diretto tra l’elemento vegetale e la ditta o la sua attività, e il simbolismo vira all’astrazione. Una bella sede è un dovere civile, prima che un’esigenza commerciale. Secondo un pensiero corrente, per produrre è suffciente metter una fabbrica dentro un grande scatolone di cemento. Un’idea che hanno avuto in molti. È così che sono stati costruite centinaia di migliaia di cubi di cemento. Una recinzione, qualche fnestra, lo spazio per i camion. Fine del progetto e si comincia a lavorare. Dopo decenni di questo trattamento, siamo allo sfacelo, abbiamo perso la capacità di vedere e apprezzare il bello, Un giardino nella valle del Reno in Germania. Un totale artifcio, reso possibile da container che accol- la priorità per le cose da rispettare. Il rapporto gono piante di dimensione ragguardevoli. Un parcheggio che diventa spazio di immagine. Il rosso vivo col contesto diventa una fatica in più, che nes- dei container invita a valutare il gesto artistico di un giardino che ha conquistato spazio all’asfalto. Un suno si accolla. Per tacita convenzione, si lavora messaggio semplice di qualcuno che sa vedere il bello anche nella propria quotidianità in posti orrendi e in pochissimi hanno l’ardore e l’impudenza di farlo notare. Non esiste una ma- abbiamo una tradizione completamente diversa, come nel calendario celtico, o le grandi occasioni teria o una tradizione, ma solo qualche sparuto che porta oltre 700 comuni a riconoscersi nello come per le piante usate da Leonardo da Vinci offciante di un incomprensibile rituale: far bello stemma attraverso un albero (per la cronaca, il per affrescare la Sala delle Assi al Castello Sfor- lo spazio pubblico, attraverso un’opera privata. più frequente è l’olivo). Una simbologia che si zesco di Milano. Per molti è un’operazione che va elencata sotto la perde nella notte dei tempi e che regolava la vita Finché l’albero è dipinto, quasi tutto bene. Ben voce fatica sprecata, soldi buttati; ma non è sem-
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