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Il verde che tI rappresenta tecnologIe pre stato così. Le belle costruzioni che nel 19° secolo ospitavano le prime fabbriche del Paese non lasciavano spazio alla sciatteria. Tutto era curato anche dal punto di vista estetico. Vigeva una sorta di etica dell’estetica. Lo stesso valeva per i giardini. Giardini classici, naturalmente, senza molte caratterizzazioni tra una cattedrale, una villa o una fabbrica. Il bello e la decorazione, erano funzionali a un ideale universale. Esisteva una sorta d’indifferenza tra questi edifci e la loro architettura, tra contenitore e contenuto. Stesso discorso per il suo giardino. Belle le architetture, belli i giardini, ma tutto fne a se stesso. Fare e comunicare Il concetto di verde di rappresentanza è molto semplice: la natura e il giardino si prestano be- nissimo a interpretare negli occhi della gente pensieri positivi, concreti e piacevoli. Il giardino L’attenzione al verde è certamente maggiore da parte di chi lavora con i prodotti della terra. Can- ha più libertà espressiva rispetto all’architettura di tine, aziende agricole, vivai. La sistemazione della ditta Riva Giardini, a Lurago lungo la Strada 45 un edifcio o a quella di un isolato. Può rappre- Provinciale. Un giardino innovativo, che pur essendo uno spazio di rappresentanza, si rivolge a igiene urbana sentare un’astrazione o una realtà, un’utilità o una chi lo guarda, senza fare pesare il suo ruolo o la sua funzione igiene urbana gennaio-marzo 2013 vaghezza. Può raccontare sentimenti o assolvere a funzioni. Gli elementi che lo compongono, le linee e la geometria con cui è costruito, la scelta della piante possono svelare un carattere. Ancora di più se il giardino è voluto con determinazione: conquistato al cemento, strappato all’invadenza dei passanti. Un giardino può nascere da un caso: conseguenza di un’urbanistica che libera aree sen- za badare alla qualità. Ma può essere anche un atto di intelligenza e di lungimiranza. Immagine di leggerezza La sede della Zurich Insurance si dispone intor- no a un parco urbano in un quartiere periferico di Milano. L’edifcio non compone una chiusura rigida, ma cerca con successo di creare un invito verso l’interno del lotto. Il passaggio tra interno ed esterno si ravviva con una successione di- Tracce di giardino nella corte del palazzo Zurich Insurance namica di spazi e con materiali e superfci che si propongono in chiave originale. È in questo sagire le attenzioni allo spazio aperto che saranno piacere e alla spontaneità della natura. Episodi raf- contesto che il verde rimane un elemento di for- concesse prima che l’edifcio si consolidi in un fnati e ben composti, che non mostrano tracce di te impressione, nonostante ad esso sia dedicata volume compatto. Il piccolo angolo verde è un forzatura e passano oltre a scelte più banali, come una superfcie modesta. Il progetto di Alessandro gesto consapevole che non assolve a nessun vin- prati, olivi secolari, o foriture spettacolari. Scandurra lavora l’isolato in modo schietto, sen- colo. È semplicemente un modo per presentare za concessioni romantiche. Un piccolo angolo di l’edifcio, la società che l’ha realizzato, il concetto Hangar Bicocca verde scavato nel cemento è il baricentro di forze che la sostiene. Il giardino dell’Hangar è esplicitamente un fl- attorno alle quali si sviluppa l’attività dell’edifcio. La vegetazione nasce improvvisamente, da una tro. Ha la forma di un fltro e ne svolge effcace- Un modo discreto e sapiente per consegnare al faglia aperta nel durissimo pavimento. Da questa mente la funzione. Ha una struttura vagamente giardino un ruolo basilare. Già la geometria dei spaccatura escono piante e tappezzanti. Una ve- labirintica, spiazza con un doppio percorso, e muri e il trattamento del basamento, lasciano pre- getazione che non si concede all’estetica, ma al non fornisce indicazioni. Anche la vegetazione