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scenaRi Rifiuti e imballaggi dieci mosse per eliminare il surplus di rifuti di Chiara Bucci Meno Rifiuti Più Benessere in 10 di coda della Ue: a condannarci sono principal- mente la mancanza di adeguate infrastrutture per mosse è lo slogan di un documento lo smaltimento e per la stessa raccolta differenzia- condiviso con cui l’Associazione ta, fglie certamente di un debole commitment Comuni Virtuosi, Italia Nostra a livello politico, della mancanza di un sistema e Adiconsum si rivolgono coordinato di prevenzione dei rifuti e/o di incen- tivi legati alle alternative alla messa in discarica: in direttamente al mondo della altre parole, si investe pochissimo nel riciclaggio produzione e della distribuzione e riutilizzo dei rifuti. 38 per sollecitare 10 azioni attuabili nel breve e medio termine per La malpractice italiana igiene urbana alleggerire l’impatto ambientale di La ventesima posizione su ventisette paesi euro- i grandi ipermercati sono non solo energivori igiene urbana gennaio-marzo 2013 pei la dice lunga: sarà colpa del conferimento in ma anche imbattibili distributori di rifuti, di cui imballaggi e articoli usa e getta. discarica, in cui viene ancora oggi conferito quasi alcuni, francamente, superfui. Chiaramente la il 50% di tutta la produzione totale di rifuti, cir- GDO è solo l’ultimo anello della fliera, perché ca 15 milioni di tonnellate. Proprio a causa della commercializza prodotti che ha acquistato da Cresciamo. Noi e i rifuti. Secondo le stime della mancata bonifca delle 225 discariche illegali ed fornitori che a loro volta hanno acquisito dalle Banca mondiale, nell’arco di una decade, la cre- incontrollate, nel rispetto di una sentenza del aziende produttrici. Per questo l’iniziativa Meno scita della popolazione e lo sviluppo economico 2007 della Corte di giustizia europea, ora rischia- Rifuti Più Benessere in 10 mosse è rivolta sia al dei paesi emergenti porterà ad un raddoppio dei mo di pagare una multa salatissima da 56 milioni mondo della produzione che a quello della distri- rifuti solidi urbani attualmente prodotti che, già di euro. Il punto è che, per cambiare lo status buzione, perché è solo nella sinergia di intenti che oggi, ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate circa. quo è necessario invertire la rotta e investire sulla si può trovare il giusto meccanismo virtuoso. Questo signifca maggiori costi di gestione. prevenzione e sul riciclo, considerando anche il È importante inquadrare questo dato per capire fatto che quest’ultimo fgura peraltro come in- Le 10 mosse che la strada è ancora lunga e che va necessaria- dustria pilastro della cosiddetta green economy Da qui nasce l’iniziativa che racchiude in un do- mente percorsa: non possiamo permettere che e può creare un’occupazione 10 volte maggiore cumento 10 azioni attuabili nel breve e medio i rifuti crescano ad una velocità maggiore delle rispetto allo smaltimento in discarica e all’ince- termine per alleggerire l’impatto ambientale di risorse che disponiamo per smaltirli. Per quanto nerimento. imballaggi e articoli usa e getta. Tra le prime ir- il Rapporto Banca dati sulla raccolta differenziata rinunciabili mosse, è richiesta la sostituzione di 2011 si registra come dato positivo un calo del Il progetto e l’appello tutti gli imballaggi non riciclabili (che impedisco- 1,88% dei rifuti prodotti rispetto al 2010 ma la Un’inversione di tendenza è reclamata da più no un riciclo effciente o che compromettono gestione dei rifuti in Italia presenta ancora grossi soggetti come l’Associazione Comuni Virtuosi la qualità del riciclo) con imballaggi riciclabili, elementi di criticità. È diffcile ipotizzare che si in collaborazione con Italia Nostra e Adiconsum meglio se composti di monomateriale (o im- riesca a conseguire l’obiettivo del 65 % di raccolta che lanciano un appello indirizzato alle aziende ballaggi di più materiali, tra di loro facilmente differenziata, peraltro già raggiunto e superato da e alla distribuzione organizzata per combattere separabili e per i quali esista una fliera del rici- altri paesi europei, se l’aumento annuo del livello alla radice il problema della produzione di rifuti clo). Inoltre nell’impiego di materiali riciclabili di RD continuerà ad attestarsi su percentuali mo- inutili. Perché se per ridurre i rifuti l’ideale è par- va verifcato se la fliera di raccolta esistente al deste come l’incremento del 2,27 % avvenuto nel tire a monte… a monte c’è anche la GDO. Per momento sul territorio nazionale è in grado 2011 rispetto all’anno precedente. La percentuale capire l’entità del problema basta rapportare la di gestire il materiale senza disfunzioni e se lo di raccolta differenziata, secondo i dati del rap- tonnellata annua di rifuti prodotta da un piccolo stesso può essere effettivamente compostato porto, passa infatti dal 33,26% del 2010 al 35,5% negozio al dettaglio, anche solo a grandi linee, o riciclato con metodologie meccaniche o chi- del 2011. al fabbisogno di un ipermercato da 30.000 metri miche. Stessi accorgimenti sono applicabili dal Anche nei rifuti, insomma, siamo quasi fanalino quadrati. Come possiamo immaginare dunque, mondo della grande distribuzione organizzata