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TECNOLOGIE ACQUA IN CITTÀ zione e l’innovazione. Di tutto si è scelto la strada di mezzo. Ma non è andata poi così male, perché i milanesi hanno gradito moltissimo. Piazza Gae Aulenti Completamente diversa l’acqua di piazza Gae Aulenti, che condivide con la Darsena solo la grande popolarità, anche se questa giovanissima piazza se l’è conquistata in brevissimo tempo senza fare ricorso alla Storia. Posta in posizione più marginale, senza tradizione, anzi con un lungo pas- sato fatto di degrado e di spazi insoluti. Un’area difficile, posizionata a una quota elevata rispetto alla città, che rimane sot- to, piatta e monotona. Ma è forse questa caratteristica che ha fatto la sua fortuna, 88 con l’aiuto di una grande fontana. Corso Como era strada già frequentata e trafficata di pedoni e arriva ai piedi di questa salita. igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2015 Ma rendere popolare un luogo nuovo non era scommessa facile. Occorreva dare un senso alla fatica di sa- lire fino alla base del nuovo grattacielo di Cesare Pelli. L’esperienza dell’acqua ha dato questo impulso. Acqua strana. Si trova in alto e non in basso. Ha una profondità limitata eppure conquista l’intera scena. Sembra vastissima, in realtà è puntellata da grandi fori che arieggiano i piani infe- riori. Il fondo gioca e vibra, la superficie si increspa per i giochi d’acqua, vari e in- termittenti. La luce la colora di sera con effetti suggestivi. Poca acqua, tanta scena. Anche questa è sapienza d’uso. Le vie d’acqua Ci sarebbe ancora un lungo capitolo da trattare sull’acqua di Milano. L’uso di un acqua controversa che doveva essere utile e forse non lo è. Che doveva essere bella Milano, piazza Gae Aulenti e forse non lo sarà. Eppure è un’acqua di grande fascino, che deriva da una storia inaspettato e bello. La riqualificazione è zionale in due fasi successive. Il porto si millenaria. Sono le vie d’acqua di Expo e recentissima, ultimata nel 2015 con uno vede, ma non si sente. L’aspetto è quanto la rete dei navigli. Sono i tratti che si vor- dei progetti che Expo Milano 2015 lascia più turistico e decorativo si possa pensare. rebbero riaprire o forse no. Un argomento in eredità a Milano e alla Lombardia. Il Sponsorizzatissimo e commerciale: di uno troppo importante per essere trattato in progetto è opera degli architetti Edoar- shopping urbano come in centinaia di altri poche righe. Lo rimando quindi al pros- do Guazzoni, Paolo Rizzatto, Sandro siti. Se l’acqua doveva essere bella, andava simo numero. Rossi e dello Studio Bodin&Associés, curato meglio l’intorno, ora indeciso tra il che hanno vinto un concorso interna- romantico e il moderno, tra la conserva- * Architetto paesaggista
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