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terza pagina Cambiamenti ClimatiCi verso PARIGI 2015 di Marica Di Pierri* A fine anno a Parigi si zionale, dei governi, dei media, delle imprese subordinate ai cospicui interessi di multinazio- e dei movimenti sociali sarà fnalmente di nali e lobbies economiche, come invece hanno decideranno forse le sorti nuovo focalizzata su quella che il 97 % degli mostrato i fallimenti delle COP precedenti. dell’umanità. Per lo meno la scienziati defnisce la maggior minaccia per possibilità di continuare a vivere l’umanità: il riscaldamento globale e gli stra- Lo stato delle negoziazioni su un pianeta ospitale, come volgimenti climatici ad esso connessi. Dopo la passerella istituzionale del settembre scorso a New York, quando, a latere dell’As- quello dove si è sviluppata la storia L’allarme della scienza semblea Generale delle Nazioni Unite, oltre umana dagli esordi a oggi. Appena pochi mesi fa, a novembre, è stato 120 capi di stato si sono riuniti per ricordarsi 12 presentato il V rapporto dell’IPCC (Intergover- l’un l’altro – senza altro decidere – l’incedere nmental Panel on Climate Change). I risultati dell’emergenza climatica, e dopo l’invisibile Il 2015 è senza dubbio un anno nodale per la della ricerca sottolineano che la temperatura è COP climatica di Lima, celebrata a dicembre igiene urbana igiene urbana gennaio-marzo 2015 lotta ai cambiamenti climatici. A dicembre si aumentata di 0,85 °C nella bassa atmosfera ter- 2014, tutti gli occhi sono ora puntati sull’ap- terrà infatti a Parigi la 21° Conferenza delle Par- restre dalla fne del XIX secolo e il livello degli puntamento parigino. ti (COP) dell’Onu, incaricata di trovare, senza oceani è salito di 19 cm. La soluzione prospet- Nel corso del 2015 sono due i momenti inter- possibilità di rimandare oltre, la diffcile quadra tata è radicale: per agire concretamente contro medi di negoziazione: la tornata di febbraio, per un accordo che riduca effcacemente e in l’aumento di temperatura, le emissioni mon- appena conclusa a Ginevra, e la tornata di misura cospicua le emissioni climalternanti diali a effetto serra dovranno diminuire tra il 40 giugno, che si terrà a Bonn, in Germania. Alla per sostituire il Protocollo di Kyoto. Giunto a e il 70 per cento entro il 2050 rispetto al 2010, base delle discussioni della sessione svizzera scadenza nel 2012, il protocollo è stato infatti e scomparire entro il 2100. Il rapporto indica c’è stata la piattaforma negoziale istituita du- esteso fno al 2020 nell’attesa della sigla, nel inoltre che non c’è davvero più tempo, in 15 rante la 17° Conferenza delle Parti celebrata 2015 appunto, di un impegno globale destinato anni è indispensabile invertire completamente nel dicembre 2011 a Durban, l’ADP - Durban a prenderne il posto nel 2020. la rotta per cercare di salvare il salvabile. Unica Platform for Enhanced Action. Oltre all’ADP, Dopo il fallimento del Vertice di Copenaghen via d’uscita. In questo quadro, la COP di Parigi sul tavolo dei negozia- nel 2009 e i pressoché irrilevanti vertici an- giunge come irrimandabile ultima occasione tori c’è il documento nuali celebrati dal 2010 ad oggi, a per mettere in atto una strategia credibile e con approvato per il rotto della Parigi l’attenzione della margini di effcacia. Strategia che presuppone cuffa dalla sessione plenaria comunità interna- l’adozione di scelte poli- del vertice di Lima, la “Lima call tiche non for climate action”. Il documento, la cui lunghezza è più che raddoppiata a Ginevra, ha fnito per includere tutte le proposte pervenute, rappresentando la com- plessità delle posizioni dei diversi blocchi di paesi. Da qui a Parigi si dovrà lavorare dunque a individuare le linee condivise sulle quali verterà la negoziazione in materia di riduzione di emissioni, adattamento, mitiga- zione, strumenti fnanziari e tecnologici. A parte le negoziazioni per l’accordo, ele- mento dirimente sarà nei pros- simi anni l’azione dei singoli paesi. Ciascun governo è infatti chiamato
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