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Carbon footprint sCenari te al raggiungimento di migliori condizio- ni a livello ambientale, dall’altro offrono ISO 14064, la certifcazione “carbon footprint” tante opportunità sotto il profilo econo- Per carbon footprint si intende la rappresentazione dell’emissione di gas climalteranti mico, a partire dai costi il cui aggravio, (Co2 e altri, chiamati GHG)di un prodotto, un’organizzazione o un individuo. Misura cifre alla mano è, spesso, solo apparente. l’impatto che tali emissioni hanno sui cambiamenti climatici. La carbon footprint è Ed è quello che Gorent ha voluto dimo- espressa in termini di kg di C02 equivalente. La certifcazione “Carbon footprint (ISO strare: attraverso il confronto di esperien- 14064)” promuove trasparenza e credibilità nella quantifcazione delle emissioni e nella ze diverse eppure complementari, si può redazione dei relativi rapporti, nonché la volontà delle imprese di identifcare e gestire creare una rete e una filiera ambientale i rischi e responsabilità legati alle emissioni di gas effetto serra. Fa riferimento ai criteri cui valori possono anche essere esportati ed ai requisiti defniti dalle norme  ISO 14064 e GHG Protocol, che hanno l’obiettivo di nello scenario internazionale. garantire la rendicontazione ed il monitoraggio dei GHG verifcando le dichiarazioni effettuate dalle imprese, sia per quanto riguarda le emissioni, sia i progetti di riduzione. “L’idea è nata così” Lo standard ISO 14064 è suddiviso in tre parti che possono essere utilizzate separatamente Proprio partendo da queste osservazioni, o congiuntamente: Iso 14064/1, 2 e 3. Lo schema è rivolto a qualsiasi organizzazione Fabbri ripercorre il cammino che lo ha che fornisca prodotti e servizi e che voglia quantifcare le emissioni di gas a effetto serra portato ad abbracciare con decisione la connesse al ciclo di vita di prodotti o servizi, e comunicare i risultati all’esterno. strada dell’eco-responsabilità. “Personal- mente, mi sono sempre posto il problema della responsabilità ecologica di un’im- nua a dire che vuole iniziare la dieta e poi e dell’igiene urbana, sono state recepite presa, soprattutto in settori come il no- non incomincia mai. Il rischio è che certe nel decreto del 13 febbraio 2014, emanato 47 stro. Anche perché ritengo che qualsiasi cose restino a livello di pie intenzioni”. dal Ministero dell’Ambiente, contenente igiene urbana imprenditore, oltre a un ruolo economi- i Criteri Ambientali Minimi per l’affida- igiene urbana luglio-settembre 2014 co, abbia anche un ruolo sociale, almeno Perché la carbon footprint? mento del servizio di gestione dei rifiuti altrettanto importante. Da quando sono Da qui lo sforzo di Fabbri di cercare di in- urbani. Un successo che appare ripetibile in questo settore -prosegue- la sensibilità dividuare un punto di partenza, una piat- anche nel campo dell’abbattimento delle ambientale si è evoluta molto, e la nostra taforma concreta da cui prendere avvio per emissioni. azienda è sempre stata all’avanguardia le azioni da intraprendere. “E l’ho trovata in tal senso, con soluzioni ecocompatibi- nella certificazione Carbon Footprint. Il Una rete di aziende li, motorizzazioni all’avanguardia e così perché è presto spiegato: “Per capire come che condividono una filosofia via. Proprio per questa ragione ho iniziato, possiamo ridurre il nostro impatto am- “Nel concreto, a Roma abbiamo comincia- nel tempo, ad essere invitato e partecipare bientale è necessario conoscerne l’entità. to a riunire intorno a Gorent una serie di a convegni sul tema, alla presenza anche Quantificare, renderci conto dei numeri aziende, a tutti i livelli della filiera, pronte di soggetti importanti e rappresentanti che, in questi casi, valgono più di ogni pa- a condividere la nostra filosofia e a intra- istituzionali. E lì ho capito che, al di là rola. Ogni azienda di servizi, ad esempio, prendere con noi il percorso di certifica- di tante belle parole, spesso si faticava a potrebbe “pesare” il proprio appalto in ter- zione, inteso come il primo passo di un cominciare veramente, ad andare nel con- mini di emissioni, e iniziare a ragionare impegno concreto. Il progetto ha raccolto creto. D’altra parte temi come le emissio- su quei dati, fissandosi degli obiettivi di anche il plauso di Francesco Ferrante, ni di CO e il riscaldamento globale sono anno in anno. In questo la certificazione presidente del Kyoto Club. Dopo il talk 2 cose serie, e vanno divulgate a una pla- Carbon Footprint, che misura l’impronta show stiamo già avendo molte adesioni tea più ampia possibile, perché non sono ambientale di un prodotto, di un servizio, importanti, e per fine anno contiamo di soltanto problemi da scienziati, ma temi di un’organizzazione o di un’impresa, radunare una cinquantina di aziende. Un che devono interessare tutti noi e che ci ovvero la quantità di gas serra prodotta numero che sarebbe già significativo. Una possono davvero cambiare la vita. Il riscal- nello svolgimento di una qualsiasi atti- case history di sistema dunque, quella di damento, ad esempio, significa non solo vità, darà a ciascuno di noi la possibilità Gorent e delle altre sette aziende coinvolte, cambiamenti climatici, ma acidificazione di conoscere e valutare i settori nei quali che hanno deciso, in modo unanime, di dell’intero ecosistema, che significa mag- dobbiamo intervenire e in quale misura. accettare la sfida lanciata da Furio Fab- gior vulnerabilità e rischi per l’aria che Magari anche influenzando l’impianto bri di portare avanti un progetto comune. respiriamo, per il cibo che mangiamo… normativo”. Ricordiamo che proprio le Progetto che si connota sempre più come Sulla CO , nonostante i moltissimi moniti indicazioni contenute in un documento una strategia win-win: per il pianeta sul 2 che vengono da più parti a livello interna- congiunto, riguardante i criteri ambientali quale viviamo, che abbiamo il dovere di zionale, l’atteggiamento di molte aziende minimi e stilato da Gorent insieme ad altri rispettare, e per gli sbocchi economici che del settore mi pareva quello di chi conti- soggetti operanti nel settore dei trasporti il comparto promette.
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