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TERZA PAGINA RICONVERSIONE ECOLOGICA Palermo: anno zero di Giuseppe Barbera* Dopo anni di crisi il Comune tane dagli ingressi di magazzini e abitazioni. A Goethe, che chiese ragione di ciò, si rispose avvia, con una nuova società e con argomenti che, nella loro combinazione un nuovo management, un piano di rassegnazione e cinismo, appaiono ancora di riconversione ecologica della adesso molto palermitani. Si rispose che l’im- gestione dei rifiuti, anche in vista mondizia serve a coprire “le magagne della pubblica amministrazione” perché “non si della candidatura della città a può costringerli a fare debito uso del pubblico “Capitale europea della cultura” denaro”, che nasconde il pessimo stato della 30 pavimentazione stradale e che “l’aristocra- discariche abusive, in percentuali di raccol- ta differenziata tra le più basse tra le grandi zia ha interesse di mantenere uno strato così Ogni tanto, anche nella storia di Palermo e morbido alle sue carrozze, per poter fare con città italiane, in debiti vertiginosi, in vicende igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2013 nelle pagine di cronisti e viaggiatori si affac- tutto il comodo la solita passeggiata sempre giudiziarie e in un livello di maleducazione ciano i rifuti a ricordare alcune verità che i su un terreno elastico”. Alle buone ragioni civica che rende diffcile la risalita. fatti degli ultimi anni confermano ricorrenti. degli interlocutori di Goethe sfuggiva però Alcuni numeri e fatti aiutano a ricostruire il Così, le parole di Goethe, durante il suo viag- un aspetto che contribuiva, già allora, a disastro, a partire dalla considerazione che gio in Sicilia del 1787- quando lungo la stra- spiegare le ragioni della sporcizia urbana: la poco più di dieci anni fa, Palermo aveva da principale esclama “Diavolo! Come va che spazzatura napoletana serviva a sostenere, un’azienda municipale con i conti in ordi- la vostra città è così sudicia? Che non ci sia come concime organico, un’agricoltura in ne che riusciva a gestire i rifuti urbani e, proprio un rimedio?” - non appaiono lontane quegli anni molto generosa, condizione che seppure all’interno di logiche di raccolta da quelle di un qualsiasi odierno turista. Lo Palermo avrebbe ritrovato un secolo dopo, e smaltimento ancora lontane dalle poli- scrittore tedesco arrivava da Napoli, dove ave- quando il successo della coltivazione degli tiche di sostenibilità, assicurava una città va lodato gli asini che ogni giorno trasporta- agrumi avrebbe reso le sue campagne molto sufficientemente pulita. Poi sono iniziate vano via i rifuti a concimare le campagne. produttive e bisognose di ogni apporto ferti- pratiche manageriali, che hanno avuto an- A Palermo, gli abitanti si limitavano invece a lizzante. Cento anni dopo il viaggio di Goe- che pesanti risvolti processuali che hanno spazzare al centro della strada, con scope rea- the un agronomo avrebbe osservato che “le mortificato il decoro di Palermo. Il parco lizzate con le foglie della palma nana, “muc- abitazioni dei cittadini, le strade pubbliche, le macchine aziendale era stato abbandonato chi di paglia e di strame, avanzi di cucina e offcine meccaniche, i mercati, i macelli e gli a se stesso: gli ottantatré autocompattatori non so che altre sconcezze”, tenendole lon- opifci sono altrettante fabbriche perenni di del 2001 erano diventati ventuno nel 2012 grassumi dalle quali una turba innumerevole e i restanti arrugginivano nei depositi per- di fumaiuoli e di spazzaturai, giorno e notte, ché le ditte addette alla manutenzione, non sa trarne quantità enormi per sussidiare le pagate, si rifutavano di intervenire. I debiti coltivazioni”. Le materie organiche aveva- erano cresciuti a vista d’occhio. I commis- no un valore, l’economia agricola le riusava sari ministeriali hanno sostituito la gestione evitando che diventassero rifuti. ordinaria, ma hanno perso nei tre sciagurati Oggi l’amministrazione guidata da Luca Or- anni della loro attività 3 milioni ogni mese lando si è trovata a fare i conti con un conte- portando l’azienda al fallimento. Un’azienda sto di abbandono, sporcizia non diverso, nella che nel 2001 vantava crediti per 72 milioni sostanza, da quello di Goethe. Dal 2000 al a fronte di debiti di 38, nel 2010 è arrivata 2012 l’azienda municipalizzata AMIA era ad assommare oltre 200 milioni di debiti. Di riuscita a raggiungere livelli d’ineffcienza soli stipendi i tre commissari sono costati ai che si mostrano evidenti nelle strade sporche contribuenti palermitani 1900 euro al giorno; della città, nella disseminazione di piccole con risultati disastrosi sui tre fronti sui quali