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BEST PRACTICE GESTIONE cooperative organizzate che si dedichino ad at- tività di riuso e riciclo come avviene nel Nord del Paese (Coop Insieme, Coop Di Mano In Mano, Coop Mattaranetta etc), o nel resto d’Europa, è spiegato il bisogno e l’opportunità di intervenire in questo segmento. Le attività delle Offcine Zero La presenza di fgure altamente qualifcate nei diversi segmenti della riparazione e manutenzio- ne come quelle degli operai Ex-RSI, la relazione privilegiata con gli svuotacantine romani e gli operatori dell’usato, grazie alla presenza di uno dei maggiori animatori della proposta, Anto- nio Conti, Vicepresidente dell’Ass. Operatori Il contesto locale: le ragioni della 3405 imprese dell’usato senza però considerare di Porta Portese e Portavoce della Rete ONU, il riconversione in attività alcuni segmenti e in particolare l’ambulanta- contributo nell’analisi del Centro di Ricerca Oc- di riuso e riciclo to che, in termini di impiego, rappresenta la chio del Riciclone, (impegnata oggi nel progetto Il Comune di Roma conta 2.617.175 abitanti (dati parte preponderante del settore. Gli ambulan- Europeo Prisca per la creazione di due centri di Istat 2012) e nel 2011 ha prodotto 1.785.653 ton- ti dell’usato regolari sono omologati a tabelle Riuso e Riparazione a Vicenza e a San Benedetto 53 nellate di rifuti con una produzione pro capite merceologiche più generali, mentre quelli irre- del Tronto), della Cooperativa Reware, neonata igiene urbana di rifuti pari a 682 kg per abitante l’ anno (Rap- golari e gli hobbisti sono al di fuori di qualsiasi realtà che si occupa del riutilizzo e riciclo di com- igiene urbana luglio-settembre 2013 porto ISPRA 2013). Di queste solo 431.372,92 sul registro. Nella città di Roma, che è stata oggetto ponenti elettriche ed elettroniche e in particolar totale prodotto ovvero il 24,2% è stato raccolto in di approfondite indagini tra il 2005 e il 2008, è modo di personal computer, e dalla passione di maniera differenziata. Dati che lasciano intende- stato dimostrato che circa l’80% degli operatori studenti, artigiani del riuso e lavoratori precari, re che ci sia ancora molto da fare per la Capitale è abusivo e circa il 70% del fatturato è informa- hanno dato il via ad una fase di progettazione perché possa raggiungere gli obiettivi di RD pre- le, ha problemi di approvvigionamento di merci partecipata, non ancora conclusa, indispensabile visti dalla normativa. La presenza predominante riusabili da rivendere, è polverizzato in microim- però a mappare le competenze e a immaginare del metodo della raccolta stradale per la RD fa si prese diffcili da mappare. Basti un esempio. Le possibili floni d’intervento quali: che all’interno dei cassonetti dell’indifferenziato camere di commercio presentano un incremento • La riparazione di mobilio e arredi romani fniscano anzitempo il loro ciclo di vita generale del settore pari al 57,5% (219 imprese • La riparazione e lo smontaggio di AAEE e beni in buono stato valutati, dalle analisi con- nel 2004 e 345 nel 2007); ma l’ultimo censimen- RAEE dotte dal Centro di Ricerca Economica e Sociale to di Occhio del Riciclone, compiuto tra 2007 • Il laboratorio di falegnameria dell’Occhio del Riciclone, in 32.958.770 oggetti e 2008, dimostra che in realtà nella sola città • Il laboratorio di tappezzeria l’anno per un valore economico, anche qui per di Roma, senza includere la Provincia ed esclu- • Gli indumenti usati e il riuso creativo difetto, di circa 32.958.770 di euro (ovvero un dendo antiquari e rivenditori dell’abbigliamen- • Il magazzino di pezzi di ricambio 1 euro a bene) . Secondo le rilevazioni del 2008 to, esistono ben 2.444 microimprese dell’usato, • Il laboratorio artigiano di riuso creativo contenute nello studio “Impatti occupazionali delle quali 1886 sono informali e ambulanti. Il • Il coinvolgimento dell’azienda d’igiene urba- di un riuso sistemico nella città di Roma”, nella segmento informale fattura almeno 26 milioni na locale. sola città di Roma ogni anno vengono inoltre di euro e rappresenta oltre il 50% delle entrate L’attivazione di un percorso compiuto del proget- conferite nelle isole ecologiche cittadine circa del settore. Se si pensa che a Roma è presente to passa inevitabilmente da una stretta relazione 626.353 unità, di cui 372.760 riusabili, pari al il mercato dell’usato più grande d’Italia, Porta con l’azienda di igiene urbana locale, la quale 60% dei beni conferiti dai cittadini per un valore Portese, che è ancora alla ricerca di una sua for- potrà avviare con la nuova realtà un accordo di 13.518.684 €. malizzazione e regolamentazione, una capillare per l’intercettazione dei beni riutilizzabili prima presenza su tutto il territorio di negozi in “Con- che essi entrino all’interno dei centri di raccolta, Il settore dell’usato locale to Terzi” (che continuano a crescere, anche in oppure all’interno dei centri di raccolta stessi (so- Secondo le stime compiute dal Comitato Scien- termini di fatturato), di negozi di rigatteria (in luzione suggerita a tutte le Province da parte del- tifco della Rete ONU il settore dell’usato italiano forte fessione) e di un nutritissimo popolo di la Regione Lombardia con nota del 28/01/2013 conta almeno 50.000 operatori e quasi 100.000 raccoglitori informali e di rivenditori delle più protocollo regionale Z1.2013.0002095) in appo- persone impiegate. Tale stima è in apparente variegate etnie, ma dalla quasi totale assenza di sita area adibita e distinta o all’intercettazione di contraddizione con i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, che per il 2011 registra 1 “Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma”, Roma, 2008