Page 46 - copertina_4_11.indd
P. 46
attivismo volontario scenari abitanti le piazze ripiombano subito nel degra- Adesso stiamo cercando di capire su quali forze illegalmente in un ampio tratto di foresta. Un do, così com’è successo a Piazza Capuana”. La possiamo contare”. intervento per cui le autorità locali avevano pro- piazza antistante l’antica porta aragonese era Un’idea ispirata anche dal contatto con l’asso- grammato circa tre anni e un ingente impegno stata scelta all’inizio di luglio come obiettivo da ciazione “Let’s do it”, che ha proposto a Cleanap di spesa. In Slovenia una campagna di “Let’s “attaccare”. di diventare il loro partner italiano. In Estonia, do it” è riuscita ad attivare, il 17 aprile del 2010, L’azione era andata a buon fne, riuscendo a spiega Roberta, Let’s do it è riuscita a mobilitare circa 250mila volontari che hanno rimosso in coinvolgere anche parte della popolazione loca- 50mila persone che hanno ripulito in un solo un giorno 80mila metri cubi di rifuti, coinvol- le e procurando il plauso dello stesso sindaco di giorno 10mila tonnellate di rifuti abbandonati gendo anche l’esercito. Volere è potere. Napoli, Luigi De Magistris. “Dopo pochi giorni però” ha raccontato Roberta “le aiuole erano di nuovo in cattivo stato. Noi lanciamo dei se- gnali e stiamo tra la gente, ma c’è bisogno che tutto questo abbia un seguito”. I buoni esempi, tuttavia, danno i loro frutti: altre associazioni hanno seguito questo modello chiedendo ai Friarielli e ai Cleanap di partecipare alle nuove iniziative. Come quella di “puliAmo La Sanità” organizzata domenica 9 settembre 2011 dalla Rete Sanità, attiva da anni in uno dei quartieri più complessi di Napoli. Un intervento artico- lato in quattro punti caldi del quartiere: Piazza Fontanelle, Piazza Sanità, Piazza Miracoli e il mercato dei Vergini. “Fino a poco prima di pu- lire” spiega Gennaro “il mercato era costellato da mini discariche che giacevano al suolo da mesi. Abbiamo contattato Cleanap e i Friarielli Ribelli chiedendo il loro aiuto per sensibilizzare la popolazione e ripulire queste splendide stra- de”. Non solo: la Rete ha coinvolto, con tanto di conferenza di servizi, anche le istituzioni, chie- dendo l’intervento dei vigili urbani e dell’Asia, la società di igiene ambientale di Napoli, a cui ha chiesto di prelevare i rifuti raccolti in modo differenziato dai giovani volontari con scope e guanti gialli. “I camion della società” racconta ancora Gennaro “sono arrivati già prima che iniziassimo a pulire, rimuovendo i cumuli più grossi. Ma dopo – aggiunge sconfortato – han- no raccolto insieme anche i rifuti che avevamo separato con tanta cura”. I giovani volontari restituiscono a Roberta ed Emiliana i guanti e gli altri attrezzi. Materiali che, spiegano sorridendo le attiviste, sono stati forni- ti loro gratuitamente dalla Vileda. “È stata la so- cietà a contattarci – spiegano – e per sostenere le nostre attività ci ha regalato una quarantina di scope, 100 pacchi di guanti e alcune scatole di buste. Se anche altre imprese facessero la stessa cosa potremmo realizzare anche performance più ambiziose, come pulire il Parco Nazionale del Vesuvio. Abbiamo già lanciato l’idea in rete e dopo poco siamo stati chiamati dall’Ente Parco.