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scenari attivismo volontario azioni dimostrative a Napoli avere una città pulita si può di Anna Fava Le iniziative volontarie per pulire tine resistenti e braccia volenterose. Dopo al- rispettare alcune regole essenziali: non toccare i monumenti e i palazzi storici. Pulire soltan- cune ore di lavoro la storica piazza napoletana, gli edifici, rimuovere i rifiuti da sede di una biblioteca universitaria dell’ateneo to gli edif ci moderni, le strade, i cassonetti una strada o promuovere una Federico II e punto di ritrovo per i giovani, e i pali della luce. Durante quell’azione sono raccolta differenziata dimostrativa cambia faccia. Le strade e le antiche mura riuscita per un pelo a fermare un ragazzo che si moltiplicano nella città. greche sono f nalmente libere da cartacce e voleva staccare una colata di vernice da una bottiglie mentre dalle aiuole, utilizzate come statua in marmo con una spatola. Prese dal Prova evidente che il degrado a enormi posacenere, spuntano piantine, f ori desiderio di partecipare, le persone si fanno cui è stata condannata una delle e cartelli colorati: “Cura e rispetta i f ori”, “Aiu- trascinare dall’entusiasmo senza valutare i li- 44 più belle città del mondo non è taci a mantenere pulito”, ma anche il famoso miti. Per scongiurare eventuali danni abbiamo colpa dei suoi abitanti ma di chi la motto di Edward Burke “Perché il male trionf addirittura smesso di portare con noi i deter- igiene urbana ha amministrata e mal governata è necessario che i buoni rinuncino all’azione”. sivi”. Piccoli gesti straordinari in una città in igiene urbana ottobre-dicembre 2011 Non basta denunciare la cattiva amministrazio- cui, nel bene e nel male, l’ordinarietà sembra finora. ne e l’inciviltà: bisogna dare l’esempio, dimo- impossibile. Queste associazioni, tuttavia, non strando che basta poco per restituire un po’ di vogliono sostituirsi al lavoro che dovrebbero La Napoli immersa da anni nell’incuria e nei bellezza a una piazza. Il successo dell’iniziativa svolgere le istituzioni. “Le nostre performance cumuli di rif uti ha generato, negli ultimi mesi, spinge i gruppi napoletani a organizzare altri dimostrative” spiega Roberta, un’altra attivista un’esplosione spontanea di associazioni unite eventi. Suscitando sempre nuove adesioni: a di Cleanap “non hanno solo lo scopo di puli- da un f ne comune: riappropriarsi degli spazi partecipare all’iniziativa di pulizia e guerrilla re la città ma soprattutto di sensibilizzare le urbani e vincere il degrado e lo spirito di rasse- gardening a Piazza Santa Maria La Nova sono istituzioni e i cittadini. Se le nostre iniziative gnazione in cui era sprofondata la città. Impe- addirittura 400 persone. “Talmente tante” rac- non sono supportate dalla manutenzione gnandosi in prima persona con gesti simbolici conta Emiliana “da non riuscire sempre a far quotidiana delle istituzioni e dalla cura degli ma concreti: armato di zappe, vanghe, scope, palette e creatività, un piccolo esercito formato prevalentemente da giovani studenti e neolau- reati si è mobilitato attraverso i social network per ripulire le strade e le piazze. È facebook una delle principali piattaforme di diffusione di queste iniziative promosse da “Cleanap – Piazza Pulita” e “Friarielli Ribelli”, le due realtà più impegnate in questo campo sperimentale dell’attivismo. Gruppi di volontari indipendenti e aperti a tutti i cittadini desiderosi di combatte- re il brutto nella propria città. “Quando abbia- mo lanciato in rete il primo appello per pulire Piazza Bellini” spiega Emiliana, la giovane idea- trice di Cleanap, “non immaginavamo che l’ini- ziativa avrebbe suscitato tanto entusiasmo”. A presentarsi all’appuntamento, infatti, sono circa un’ottantina di persone: chi armato di detersi- vi e palette. E chi, come i Friarielli Ribelli, dei classici strumenti della “guerrilla gardening”: rastrelli, zappe, compost, bombe di semi, pian-