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TECNOLOGIE DECORO URBANO sulle quali si riversano scorrimenti, sfregamenti, attriti, vibrazioni, sovraccarichi e altre azioni este- nuanti. Il degrado funzionale è legato all’inutilizzo. Può essere causato da rotture, cattivi funzionamenti. Ma anche dal cessato interesse o dalla mancata manutenzione. Cose inutili che non servono, che nessuno sposta più perché spesso sfuggono dal controllo dell’amministrazione. Cartelli, so- prattutto, ma anche pali, supporti. Fioriere che rimangono vuote per mesi, oppure fontanelle fuori servizio per decenni. Rimuovere certi arre- di è molto più laborioso che metterli e soprat- tutto non ci guadagna nessuno. L’arredo ha un ancoraggio al suolo, rimuoverlo signifi ca creare un buco. Quindi si aspetta un occasione propizia di altri interventi. 44 Più che l’usura, sono i fenomeni naturali come il dilavamento, che incidono sui costi di manuten- Arredo privato e facciate Il decoro dello spazio pubblico è benefi cio di tut- zione. Pavimentazione in calcestre. Catalogna ti, ma è anche un onere. Il Comune di La Spezia, igiene urbana gennaio-marzo 2011 Ordinaria trascuratezza. Il cartello invita a rispettare la natura. È piantato nel bel mezzo di un come altri in Italia, ordina ai proprietari degli edi- aiuola, come pure la locandina in primo piano. Qual è il senso di rispetto di questo luogo? fi ci prospicienti percorsi e piazze pubbliche di ri- guardare lo stato di conservazione delle facciate. Il Regolamento di Arredo Urbano prevede che le facciate malconce o imbrattate, debbano essere ripristinate e ridipinte. I cittadini si lamentano perché non hanno la possibilità di prevenire o di combattere tale fenomeno che costa alle loro ta- sche cifre ragguardevoli. Le multe sono previste in tutta Italia, ma i pochi casi di accertamento e condanna che si leggono sui giornali, sembrano essere punte di iceberg. Informare: ogni danno ha un prezzo A Grosseto, per ripulire parchi e giardini da car- te, lattine, bottiglie e cicche di sigarette il Comu- ne spende in un anno più di 50mila euro. Il comune ha adottato un sistema originale, ap- ponendo cartelli che informano i cittadini, ma che si rivolge soprattutto a chi prende di mira cestini o giochi pubblici. In uno si legge, infatti: “Per riparare cestini e giochi spaccati dai vandali il Comune spende più di 50mila euro”. Oppure: “Per riparare gli atti vandalici del Parco del Fiu- me Ombrone, il Comune ha speso oltre 15mila euro”, e ancora: “Rubare le piantine pubbliche, sporcare le fontane, rompere le staccionate, i cestini o i giochi, mantenere scarso senso civico e compiere azioni vandaliche, pesa sulle casse pubbliche circa 250mila euro all’anno.”