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Conferimento in disCariCa gestione operazioni dettagliatamente descritte dai tec- U.prot.GAB-2009-0014963 del 30/06/2009 e le a livello ambientale, e per la salute pubblica, il nici esaminati”. indicazioni ivi fornite non sono più effcaci”. consuntivo (anche economico, ma non solo) che Stesso orientamento seguito dalla giurisprudenza Nonostante i pronunciamenti giurisdizionali, si sarà costretti a pagare sarà molto più alto. amministrativa di primo grado (cfr. TAR Lazio, le Amministrazioni pubbliche locali hanno In tempo di crisi, si sa, si cerca di ridurre i co- sent. 31 maggio 2011, n. 4915 , richiamata dalla continuato ad autorizzare gli impianti mobili: sti. Ma il buon padre di famiglia taglia prima il 2 sentenza dello stesso TAR con la decisione 09 gen- di qui le contestazioni europee , e l’intervento superfuo, e poi riduce il necessario. Purtroppo 3 naio 2013 n. 121, e oggetto però di impugnativa estremo del Ministro dell’Ambiente per cercare l’analisi condotta dal Commissario Straordinario dinanzi al Consiglio di Stato). di porre un argine alle autorizzazioni alle cam- per la revisione della spesa (istituito dall’art. 49 Illuminante è l’opinione espressa dal Consiglio di pagne di attività. Probabilmente si attende una bis d.l. 69/2013) è impietosa : “…in più della 4 Stato nella sentenza 3215/2013: “è equivoco, nel defnitiva pronuncia del Consiglio di Stato sulla metà delle oltre 5 mila partecipate dei comuni, senso che non chiarisce se sussisteva la volontà questione degli STIR (le “ecoballe”) della Cam- le persone che siedono nel Consiglio di Ammini- di escludere che i rifuti derivati dalle attività pania, per la quale i Giudici di Palazzo Spada strazione sono più degli addetti”. Il Commissa- di selezione meccanica dei rifuti solidi urbani, hanno disposto una “verifcazione” fnalizzata rio ha quantifcato in 2.671 tali società, e di esse come le operazioni di tritovagliatura descritte, ad accertare se le operazioni di tritovagliatura 1.213 sono prive di addetti, e 1.407 impiegano al potessero essere considerati e classifcati quali “mutino o meno il volume e la composizione massimo 5 addetti. rifuti speciali; il fatto che espressamente non dei rifuti stessi sotto il proflo chimico fsico, Focalizzando l’attenzione sui settori di Attività, il rientrino nell’ambito della classifcazione dei in modo tale da determinarne una natura Commissario straordinario alla Spending Review rifuti urbani si può imputare ad una mera sostanzialmente diversa dai rifuti urbani ha rilevato che delle 2.671 società con numero di dimenticanza legislativa, consona alla sciat- prima di tale trattamento, giustifcandosi così amministratori maggiore del numero di dipen- teria normativa cui il nostro attuale ordina- (o meno) sotto il proflo tecnico-scientifco, re- denti, 133 operano nel settore dello smaltimento 47 mento è purtroppo caratterizzato, ovvero può lativo alla fsica e alla chimica dei materiali, dei rifuti. Per dirla con il Commissario, “Non igiene urbana esprimere la volontà di far ricadere tali rifuti il fatto che tali rifuti post trattamento siano che tutte queste società siano necessariamen- igiene urbana ottobre-dicembre 2014 nell’ambito dell’art. 184, comma 3, lett. g), o meno da includersi nella diversa categoria te patologiche. Ma il dato indica che ci sono ovvero nell’ambito dei rifuti speciali”. giuridica dei rifuti speciali”. margini per semplificare il sistema, anche Il Ministero dell’Ambiente è allora nuovamente Forse tale pronuncia potrà porre fne alle innu- senza dover affrontare la gestione di esuberi intervenuto con altra circolare (6 agosto 2013), merevoli interpretazioni che sul punto sono sta- del personale”. inviata a tutte le Regioni e alle Province autono- te fornite. Probabilmente è vero che, in termini Occorrerà aspettare, per vedere se di questi margi- me di Trento e di Bolzano, ricordando che con ri- assoluti e temporanei, la sottoposizione dei RSU ni di manovra si intenderà avvalersi (ma i recenti corso presentato dalla Commissione europea il 13 a tritovagliatura, piuttosto che alle operazioni tentativi di riduzione delle partecipazioni non la- giugno 2013 contro la Repubblica italiana (causa di trattamento come defnite nell’art. 5 d. lgs. sciano ben sperare ), o se si preferirà continuare 5 C-323/13), sono stati contestati inadempimenti 36/2003, comporta minori costi, con la possibili- con operazioni di piccolo cabotaggio, a danno alla normativa comunitaria, e anche alla luce tà di poter vantare nel brevissimo periodo bilanci delle generazioni future. delle sopravvenienze normative, ha rilevato che meno pesanti, ma se si considerano le esternalità “il regime transitorio disciplinato della circolare che la mancata stabilizzazione può comportare * Studio Legale Cucchi Santiapichi 1 Si legge nel parere che “per essere conforme alla direttiva discariche e alla direttiva ha lo scopo di separare i diversi tipi di materiale, ad esempio, in base alla pesantezza, quadro sui rifuti, il trattamento dei rifuti destinati a discarica debba consistere che compongono un determinato rifuto) si pongono come preliminari rispetto a in processi che, oltre a modifcare le caratteristiche dei rifuti allo scopo di ridurne quella che sarà l’operazione compiuta di recupero o smaltimento cui il rifuto deve il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, essere sottoposto e non sono, quindi, utili, da sole, a cambiare la classifcazione del abbiano altresì l’effetto di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative rifuto secondo l’origine. Affermare il contrario signifcherebbe consentire - mediante sull’ambiente nonché i rischi per la salute umana. Un trattamento che consista nella la semplice operazione meccanica e di riduzione del volume - di disattendere la mera compressione e/o triturazione di rifuti indifferenziati da destinare a discarica, normativa che disciplina la gestione dei rifuti urbani, il principio di autosuffcienza e che non includa un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifuti e una qual- ed il divieto di smaltimento in regioni diverse da quella di produzione”. che forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifuti stessi, non è tale da 3 “il trattamento dei rifuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per a modifcare le caratteristiche dei rifuti allo scopo di ridurre il volume o la natura la salute umana, secondo quanto disposto dall’articolo 1, paragrafo 1, della direttiva pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l’effetto discariche e dagli articoli 4 e 13 della direttiva quadro sui rifuti”. [art. 1 – direttiva 1999/31/CE] di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni 2 “… La semplice separazione meccanica della frazione secca dalla frazione umida negative sull’ambiente nonché i rischi per la salute umana…. Un trattamento che di un rifuto non può comportare il mutamento della natura del rifuto da urbano consiste nella mera compressione e/o triturazione di rifuti indifferenziati da destinare a speciale, con conseguente sottrazione del ‘rifuto speciale’ alla disciplina del ‘rifuto a discarica, e che non includa un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifuti urbano’. Altrettanto si giungerebbe alla conclusione irrazionale che ciò che non può e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifuti stessi, non essere smaltito e trasportato fuori Regione “intero” (il rifuto urbano), possa poi è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i essere smaltito e trasportato una volta “frazionato” (il rifuto speciale con codice CER rischi sulla salute umana…” 19.12.12). In sostanza, a tal fne non può essere considerata decisiva l’attribuzione 4 Si veda la triste sorte dell’art. 23 bis d.l. 112/2008, i cui termini sono stati perio- del codice CER 19.12.12, perché le operazioni di tritovagliatura (e, cioè, il trattamento dicamente prorogati, nel 2010 e nel 2011, per poi essere defnitivamente abrogato che consiste in una operazione di pretrattamento composta di triturazione e vaglia- a seguito del referendum del 2011. tura; la fase di triturazione serve a ridurre il volume dei rifuti, mentre la vagliatura 5 http://revisionedellaspesa.gov.it/blog.html#_07lug14