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scenAri AssembleA operAtori riutilizzo la lunga catena dell’usato* di Pietro Luppi* Gli operatori del riutilizzo di so grazie alla capacità imprenditoriale, inferiore della catena, ma lo faranno anche negoziale e di costruzione di rete delle a partire da una posizione di debolezza, tutta Italia per la quarta volta imprese sociali, che hanno saputo racco- considerato che le gare pubbliche sono a confronto discutono del loro gliere tempestivamente la sfida posta dalla sempre meno vincolate alla territorialità e futuro. direttiva europea sui Raee del 2012 (che che i Comuni e le Aziende di igiene urbana, include la preparazione al riutilizzo come sia per alternanza politica che per strategia pratica che contribuisce al raggiungimento di diversificazione, tendono a generare una Come si posiziona il no proft degli obiettivi di recupero della frazione maggiore rotazione di fornitori di servizi nel riuso del futuro? specifica). che in passato. 64 Il tema del posizionamento del no profit In Italia il driver potrebbe essere la ret- I volumi di riutilizzabile generabili da nel futuro scenario di filiera è stato oggetto tifica della direttiva europea 98/2008 che intercettazioni sistematiche sono molto del dibattito organizzato da Rete ONU il includerà la preparazione al riutilizzo tra maggiori rispetto alle possibilità di un’at- igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2014 pomeriggio del 14 giugno. C’erano coo- le pratiche che contribuiscono al raggiun- tività di vendita al dettaglio, e non tutte le perative da tutta Italia ed esponenti del gimento degli obiettivi di recupero dei ri- frazioni sono adatte ai mercati locali; gli mondo conto terzi. Il mercato potrebbe fiuti urbani in generale, unita al progres- schemi sperimentati dalle poche coopera- cambiare ràpidamente. sivo aumentare dei costi di smaltimento. tive storiche del riuso sono quindi poco ri- L’idea di raggiungere il massimo riuso Se si arrivasse, in occasione di questa o producibili e anche nei territori dove queste attraverso meccanismi di scala potrebbe di una prossima rettifica, a disaccoppiare cooperative storiche operano, non saranno esplodere all’improvviso, compiendo una gli obiettivi di preparazione al riutilizzo più sufficienti a mantenere la leadership repentina metamorfosi che la trasformi da da quelli di riciclaggio e recupero, allora locale del riutilizzo. Se le cooperative non opportunità remota in impellente necessi- i comuni italiani, sommati tra di loro, po- svilupperanno dinamismo e non sapranno tà. Come si posizioneranno le cooperative trebbero essere vincolati a mettere in cir- reinventarsi sono quindi destinate ad assu- in questo nuovo scenario? colazione l’incredibile quantità di 600.000 mere lo stesso ruolo di filiera che hanno In regioni come le Fiandre belga la strut- tonnellate di merci riutilizzabili. oggi nel settore degli indumenti usati, dove turazione della filiera è derivata dalla ca- I più bravi e i più veloci, quelli capaci la maggior parte dei margini è trattenuto pacità negoziale e di costruzione di rete di sviluppare il meccanismo e l’interlo- dagli intermediari profit (con l’importante delle imprese sociali locali e da un contesto cuzione più efficace, si assicureranno il eccezione della cooperativa Humana, che specifico caratterizzato da alti costi dello posizionamento più redditivo nella filie- controlla l’intera filiera fino ai mercati smaltimento in discarica e alti costi di ra nascente. Le cooperative sono abili nel esteri). Uno dei problemi che non consente protezione sociale; per le istituzioni locali creare circuiti territoriali e nel dialogare alle cooperative sociali di diventare com- fare riuso includendo soggetti svantaggiati con la politica locale, e per questa ragione petitive è la scarsissima produttività dei è diventato quindi un’attività conveniente hanno imparato a posizionarsi nel setto- soggetti svantaggiati, che in tutta evidenza e possibile da finanziare. Grazie alla col- re dei servizi ambientali alle istituzioni; non è compensata dall’inferiore costo della laborazione tra imprese sociali e istituzio- nella nuova filiera del riuso questo vorrà loro manodopera; se le istituzioni hanno a ni nelle Fiandre belga l’obiettivo di 5 kg dire posizionarsi nel primo anello, quello cuore l’inserimento lavorativo dei soggetti riusati per ogni abitante è stato appena della raccolta e dell’approvviogionamento. svantaggiati dovranno trovare nuove for- raggiunto. È l’anello di filiera con minore fabbisogno mule di sostegno a questa pratica perchè In Francia il sistema Envie di raccolta, di competenze e quello meno redditivo. A le cooperative sociali che li integrano non processamento e vendita dei Raee è esplo- meno che non apprendano a fare rete, a siano espulse dai settori dove operano a sviluppare economie di scala, ad adottare causa dell’evolversi di contesti specifici che tecniche gestionali avanzate e ad assortire richiedono maggiore produttività. (La prima parte dell’articolo è stata pub- le merci così come vuole il mercato, le co- In realtà, in un futuro non lontano, la dif- blicata sul numero precedente) operative non solo rimarranno sull’anello ferenza tra operatori dell’usato profit, no