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Clima e sviluppo gestione raggiungibili senza l’introduzione di obiettivi con l’obiettivo del 30% proposto dalla Com- miliardi. L’Europa, nonostante la riduzione vincolanti. Come dimostrano i ritardi che si missione è possibile ridurre le importazioni degli investimenti, continua ad essere la pa- registrano nel settore dell’effcienza energe- di gas del 22% e le importazioni complessive tria delle rinnovabili. Nel periodo 2000-2013 tica. Rispetto all’obiettivo indicativo del 20%, di combustibili fossili per un ammontare di sono stati installati ben 105 GW di eolico e la Commissione stima una riduzione dell’uso 315 miliardi di euro. Mentre con l’obiettivo 80 GW di fotovoltaico. E nel 2013 su 35 GW di energia del 18 entro il 2020, con il contri- del 40% le importazioni di gas si riducono di nuova potenza elettrica installata ben il buto signifcativo della crisi economica che del 40% e le importazioni complessive di 72% (25 GW) era da fonti rinnovabili, seguite ha pesato per circa un terzo della riduzione combustibili fossili diminuiscono per un va- da gas (23%) e carbone (5%). A completare dei consumi energetici. lore di 552 miliardi di euro, con un risparmio il quadro, va sottolineato lo smantellamento Questi tre obiettivi centrali della politica aggiuntivo di ben 237 miliardi (questi valori nello scorso anno di impianti a combustibili climatica ed energetica europea sono com- non possono essere confrontati con quello fossili per una potenza di ben 21 GW e di plementari e non possono essere sottoposti a del defcit energetico attuale di 423 miliar- impianti con rinnovabili per appena 1 GW. compromessi che ne limitino l’effcacia, uti- di, perché tengono conto dell’aumento dei Con il trend attuale il settore delle rinnova- lizzando l’alibi del crescente costo dell’ener- consumi in uno scenario business as usual e bili raggiungerebbe senza alcuna misura ag- gia e della competitività. dell’aumento del prezzo del petrolio previsto giuntiva la quota del 21% nel 2020 e del 24% La competitività dell’economia europea - al 2030). A fronte di investimenti aggiuntivi nel 2030. Ad un passo dell’obiettivo del 27% come evidenzia il recente rapporto di Clima- necessari per raggiungere l’obiettivo del 40% proposto dalla Commissione, che comporte- te Strategies - non è determinata dai costi stimati dalla Commissione in 114 miliardi. rebbe un forte rallentamento dello sviluppo energetici. Il settore manifatturiero europeo Ma anche il settore delle rinnovabili può delle rinnovabili rispetto agli anni scorsi. Si spende in media solo il 2.2% del fatturato dare un contributo signifcativo. Grazie al passerebbe dalla crescita annuale media del 55 per i suoi bisogni energetici. In Germania, raggiungimento dell’attuale obiettivo legal- 6.7% prevista per il decennio 2010-2020 ad igiene urbana il 92% delle imprese manifatturiere destina mente vincolante del 20% si prevede un in- appena l’1.6% per il periodo 2020-2030. igiene urbana ottobre-dicembre 2014 alla spesa energetica ancora meno, l’1,6% dei cremento netto del PIL europeo dello 0.25% In questo modo la leadership europea rischia ricavi, e solo per l’8% delle imprese mani- al 2020 e dello 0.45% passando al 45% entro di essere pericolosamente compromessa con fatturiere tedesche (pari all’1,5% del valore il 2030. Con un impatto occupazionale rile- l’alibi della insostenibilità dei sussidi alle aggiunto totale prodotto in Germania) i costi vante. Dagli attuali 1.2 milioni di occupati rinnovabili e la conseguente “riforma” dei energetici assorbono oltre il 6% dei ricavi. La si passa a 2.7 milioni nel 2020 e 4.4 milioni sistemi tariffari nell’ambito della revisione situazione italiana non è dissimile da quel- nel 2030. in corso della normativa europea sugli aiuti la tedesca: soltanto per il 3,8% delle nostre Settore dove purtroppo la competizione asia- di stato. Facendo fnta di dimenticare i 61 imprese il costo dell’energia elettrica supera tica è sempre più forte. Dei 254 miliardi di miliardi di euro l’anno spesi per i sussidi ai il 3% del fatturato aziendale; per il 19,2% in- dollari investiti - secondo il recente rapporto combustibili fossili (26) e al nucleare (35). cide per meno dello 0,1% e per un altro 50% Bloomberg - nel settore delle rinnovabili nel A fronte dei 30 miliardi di euro annui che non arriva allo 0,5% dei ricavi. Non a caso 2013 soltanto 57 miliardi hanno interessato hanno consentito di far decollare le rinnova- nell’indice di competitività globale, in base l’Europa. Una riduzione del 41% rispetto ai bili in Europa e compensati dalla riduzione al quale il World Economic Forum elabora 97 miliardi di dollari dell’anno precedente, delle importazioni di combustibili fossili per il suo rapporto annuale sulla competitività dovuta ai drastici tagli dei sussidi e all’in- lo stesso importo. delle economie nazionali, non fgura tra gli certezza per il futuro. In Germania gli in- I prossimi mesi saranno cruciali non solo per indicatori il costo dell’energia. vestimenti sono ritornati al livello del 2006, il raggiungimento di un accordo globale sul L’Europa ha invece, per quanto riguarda passando dai 26 miliardi del 2012 ai 14 del clima ambizioso e giusto, ma anche per veri- l’energia, il più grande defcit commerciale al 2013. In Italia solo 4 miliardi rispetto ai 15 fcare la volontà politica dei leader europei di mondo - 423 miliardi di euro lo scorso anno - del 2012. Anche in Francia 4 miliardi rispetto investire seriamente nello sviluppo di un’eco- grazie alla sua dipendenza dai combustibili ai 6 dell’anno precedente. E in Spagna ap- nomia a basse emissioni di carbonio. La sola fossili, la cui riduzione può avere un impatto pena 1 miliardo di dollari rispetto ai 3 del in grado di vincere la doppia crisi climatica fortemente positivo sulla sua sicurezza ener- 2012. Solo il Regno Unito ha registrato una ed economica e rilanciare la competitività eu- getica, sempre più a rischio come testimonia modesta riduzione degli investimenti con 13 ropea creando nuove opportunità dal punto la tragica crisi ucraina. miliardi nel 2013 rispetto ai 14 dell’anno pre- di vista dell’occupazione, dell’innovazione e Un contributo importante può venire dall’ef- cedente. Gli investitori preferiscono i mercati dello sviluppo di tecnologie pulite. Una sfda fcienza energetica sfruttando a pieno le sue asiatici e americano. Nel Giappone del dopo che l’Europa non può fallire. potenzialità. Secondo la Commissione a ogni Fukushima lo scorso anno sono stati investiti incremento dell’1% della riduzione del con- nelle rinnovabili 35 miliardi di dollari con un sumo di energia corrisponde una riduzione aumento del 55% rispetto al 2012. In Cina del 2.6% delle importazioni di gas. Nel 2030 sono stati investiti 61 miliardi. E negli Usa 48 *Direttore Uffcio Europeo Legambiente