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LETTURE TERZA PAGINA incontra Claudia, una donna affascinante, posizione - si staglia tra cielo e mare. Pala- già aveva cercato di fare un amministratore più “grande” di lui, con cui intreccia un dino l’ha costruita per ricordare le persone ora decaduto - per farci sopra una specula- amore fatto per lo più di silenzi e di intese morte in mare per raggiungere Lampedusa”. zione edilizia. Costruendo cioè ex novo un appena accennate, che non vive a Lampe- Ma prima di partire Mario decide di smon- enorme e costoso contenitore, invece della dusa, ma che di quando in quando lo viene tare il suo museo e di rinchiuderne tutti casetta spoglia in cui Mario e i suoi amici a trovare per compiere insieme a lui delle i pezzi in alcune casse, in attesa di tempi avevano sempre pensato che quei reperti, visite ai luoghi più suggestivi dell’isola e migliori, per paura che una futura ammi- amorosamente raccolti, dovessero trovare la passare insieme delle notti di amore senza nistrazione se ne possa impadronire - come loro vera dimora. una vera passione. Ma alla fne proprio con lei Mario riuscirà a “sbloccarsi”, raccontan- dole come per tutta la vita abbia in realtà patito la sua condizione di nero tra i bianchi in una società da cui non si è mai sentito ve- ramente accettato; e come quel suo trasferi- mento a Lampedusa lo abbia fn dall’inizio vissuto come tappa di un viaggio di ritorno verso l’Africa, il suo continente di origine, anche se né lui né i suoi genitori sono mai veramente riusciti a sapere da quale paese provenisse la sua madre biologica. E sarà 53 proprio Claudia, anche lei fnalmente in igiene urbana vena di confdenze nel raccontargli la per- igiene urbana ottobre-dicembre 2015 dita di un fglio in seguito a un aborto, che gli dirà che i tempi sono maturi perché lasci Lampedusa e raggiunga fnalmente l’Africa. Mario lo farà anche in questo caso gradual- mente, cominciando dall’Algeria, da cui si ripromette poi di addentrarsi sempre di più nel cuore del continente.Tutti gli amici e le frequentazioni di Mario sono perfettamente consapevoli, in maniera appassionata, delle due facce di cui è impregnata l’anima dell’i- sola di Lampedusa. Da un lato i paesaggi mozzafato, di una bellezza ancora selvag- gia e scarsamente frequentati dai turisti, che si limitano per lo più alle spiagge più facil- mente raggiungibili; dall’altro quel carico di tragedie e di morti in mare da cui non ci si può staccare. Così, anche la casa di Pala- dino, un vecchio isolano con cui Mario ha fatto amicizia e che di quando in quando lo invita a cena a gustare le squisitezze che sa cucinare, è un’altra specie di museo dell’i- sola. Quella casa, “quando ci sei davanti emana un’aura particolare. Sarà l’oro - o comunque questa è la sensazione, che sia dipinta d’oro. Saranno le scultura in basso- rilievo: numeri, scarpe, ciotole, scodelle e piatti vuoti, forse un panama. Sarà perché i numeri non fanno che crescere, le scarpe che hanno percorso tanta strada ormai sono rotte, le ciotole e i piatti sbreccati, Sarà la
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