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scenaRi Riciclo Rifiuti le grandi potenzialità dell’industria del riciclo di Marco Catino Uno studio del Ministero dell’Ambiente ipotizza due scenari: entrambi prospettano un quadro positivo in termini di valore aggiunto e occupazione. “In uno scenario realistico di sviluppo la 68 filiera del riciclo rifiuti potrà creare entro il 2020 circa 90.000 nuovi posti di lavo- ro”. L’incoraggiante dato emerge da uno Fig.1 La gestione dei rifuti urbani nel 2012 igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2014 studio promosso dal Ministero dell’Am- biente - e realizzato dal Conai (Consorzio locità, dove coesistono Paesi con ottime valuta in modo più realistico il fabbiso- Nazionale Imballaggi) in collaborazione performance ambientali, caratterizzate gno di infrastrutture per le va rie opzioni di con Althesys - sull’occupazione nel set- da mix di gestione dei rifiuti che vanno trattamento. Un obiettivo unico di riciclo tore del riciclo, che analizza le possibili nella direzione degli obiettivi comunitari, per tutti i Paesi sembra infatti ina deguato, ricadute occupazionali determinate dal e Paesi meno avanzati, dipendenti per lo considerando le differenti strutture indu- raggiungimento degli obiettivi europei più dalle discariche e dove l’industria del striali, la diversa composizione dei rifiuti al 2020, che fissano al 50% il riciclo dei riciclo è poco svi luppata o quasi inesi- urbani prodotta (la quantità di organico rifiuti urbani e domestici. Il risultato più stente. Per questi paesi il raggiungi mento è molto più alta nei Paesi del Sud) e le significativo della ricerca evidenzia come degli obiettivi fissati per il 2020 appare, disparate condizioni climatiche (quelle del la creazione della cosiddetta “società del allo stato attuale, piuttosto irrealistico. Nord Europa consentono il recupero di ca- riciclo” possa avere effetti rilevanti sulla Nel mezzo, infine, c’è una serie di Paesi lore dalla combustione dei rifiuti in misura crescita economica e industriale del no- che, pur non essendo ancora ai livelli dei assai superiore a quelle del Sud). stro Paese ed essere un fattore strategico migliori e nonostante la permanenza di Secondo lo “scenario teorico”, l’aumento per la creazione di nuova occupazione. criticità, potrebbe, attraverso interventi delle quantità avviate a riciclo nell’UE al Lo studio parte dal presupposto che l’at- mirati, raggiungere i target europei. La si- 2020 sarebbe di 44,8 milioni di tonnellate, tuale situazione della gestione dei rifiuti tuazione dell’Italia risulta pa radigmatica mentre la maggior quantità di rifiuti avvia- urbani nei Paesi dell’UE è molto etero- di quella europea, con la coesistenza di ti a compostaggio sarebbe di 22,5 milioni. genea: lo smaltimento in discarica resta eccellenze (il riciclo degli imballaggi) e Il ricorso alla discarica si ridurrebbe di 71 anco ra, in molti Stati, il sistema prevalente, criticità (vedi la forte disomogeneità dei milioni di tonnellate e le quantità di rifiuti con un valore medio europeo del confe- risultati a livello territoriale). termovalorizzati crescerebbero quindi di rimento pari al 34,25% e picchi superiori Dopo aver definito il quadro attuale e alla 37,5 milioni. Nello “scenario prudente”, all’80%. C’è tuttavia un gruppo di Paesi luce degli obiettivi europei, il Rapporto invece, l’aumento del riciclo e del trat- che è riuscito a limitare questa forma di ipotizza due possibili scenari che si potreb- tamento del materiale organico sarebbe smaltimento al di sotto del 5%. Questo bero determinare di qui al 2020. Il primo rispettivamente di 21,2 e 10,8 milioni di grup po si contraddistingue però per un (“scenario teorico”) prevede che tutti i tonnellate, mentre il ricorso alla disca rica maggior ricorso all’incenerimento (con e Paesi europei raggiunga no gli obiettivi: si ridurrebbe di 25 milioni. Il fabbisogno senza recu pero energetico), che pesa tra il almeno il 50% di riciclo dei rifiuti urbani e di nuova capacità di termovalorizzazione 35% della Germania e il 52% di Svezia e l’azzeramento del ricorso alla discarica. Il sarebbe di 22,3 milioni di tonnellate. Danimarca. L’analisi del Conai restituisce secondo (“scenario prudente”) tiene con- Questi scenari costituiscono la base per l’immagine di un’Europa a tre diverse ve- to delle differenti situa zioni di partenza e valutare ricadute economiche e occupa-
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