L’acquisizione di due impianti di biogas, che saranno successivamente convertiti in impianti per la produzione di biometano allo stato liquido, e il raddoppio della capacità di campionamento e monitoraggio ambientale dei laboratori di analisi sono le iniziative annunciate in occasione della partecipazione a Ecomondo, da Sersys Ambiente, azienda specializzata nell’offerta di servizi ambientali.
La società ha reso noto di aver recentemente acquisito due impianti di biogas con cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore) da 1MW, che gestiscono oltre 65.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici. Il primo impianto è situato in provincia di Pavia (Zinasco), tratta rifiuti organici dell’area circostante e ha un potenziale autorizzativo di 30.000 tonnellate. Il secondo si trova in provincia di Napoli (nella zona industriale di Caivano), ed è autorizzato a trattare 36.000 tonnellate/anno di rifiuti, che provengono pressoché interamente dalla Regione Campania.
Obiettivo delle acquisizioni è il consolidamento degli impianti e il successivo upgrading (attraverso il processo di rimozione dell’anidride carbonica dal biogas) con produzione di biometano, trasformato poi dallo stato gassoso a quello liquido con l’obiettivo di fornire biocarburanti per l’autotrazione.
Queste recenti acquisizioni si sommano alle due procedure di autorizzazione per la realizzazione di impianti di produzione di biometano da frazione organica del rifiuto solido urbano, avviate negli scorsi mesi in Campania e nel Lazio.
L’investimento della società sui nuovi laboratori ha portato al raddoppio della capacità di elaborazione dei campioni giornalieri, da 200 a 400 su 15 differenti matrici ambientali (acqua, suolo e sottosuolo, aria, rifiuti, manufatti contenenti amianto, gas interstiziali, flora e fauna) e alla dotazione di innovative strumentazioni in grado di effettuare analisi specifiche di precisione. I laboratori, specializzati in chimica organica e inorganica, microbiologia, eco-tossicologia e amianto ed accreditati secondo gli standard internazionali, sono stati ampliati di 1.000 metri quadrati con un significativo potenziamento del parco strumentale, che comprende anche sistemi avanzati per la determinazione della presenza del virus SARS-CoV 2 sulle superfici.