Il Consiglio dei Ministri del 12 dicembre ha varato il cosiddetto “Decreto Semplificazione” che, contrariamente ad una prima versione che doveva essere approvata venerdì scorso, non contiene le disposizioni più volte annunciate dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per risolvere il problema del blocco delle autorizzazioni degli impianti di riciclo le quali autorizzano, appunto, a trasformare i rifiuti in risorse (cosiddette autorizzazioni “End of Waste”).
Com’è noto, una sentenza del Consiglio di Stato di febbraio scorso impedisce di fatto il rinnovo delle autorizzazioni esistenti degli impianti di riciclo, o il rilascio di nuove, in mancanza di norme nazionali o europee che stabiliscano i criteri tecnici per la trasformazione dei rifiuti in materia o prodotto secondario, ossia i criteri “End of waste”, necessari per il riciclo.
“Ad oggi i criteri nazionali ed europei End of Waste coprono solo alcune, limitate, categorie di rifiuti quindi se non si pone rimedio a questa lacuna normativa con una norma “ponte” che consenta alle regioni di fissarli in via provvisoria con le autorizzazioni si rischia, considerata l’emergenza impiantistica in cui ci troviamo – aggravata dai roghi sempre più frequenti – di compromettere irreparabilmente non solo il settore del riciclo, ma l’intero ciclo della gestione dei rifiuti, con gravi danni per tutta la collettività” afferma Andrea Fluttero – Presidente FISE UNICIRCULAR (Unione Imprese dell’Economia Circolare), che della battaglia per l’End of Waste ha fatto la propria bandiera ormai da mesi.
“A questo punto, occorre inserire in fase di conversione o in altro provvedimento un emendamento che, sia pure nel rispetto dell’esigenza di assicurare uniformità di comportamenti da parte della pubblica amministrazione, consenta il proseguimento dell’attività degli impianti di riciclo e quindi il rilascio delle autorizzazioni almeno fino alla definizione degli eventuali indirizzi del governo centrale“, conclude Fluttero.