Miglioramento continuo, innovazione e clienti sono gli elementi al centro delle strategie delle maggiori utility italiane. Nelle grandi città, dove risiede oltre il 33% della popolazione, ma anche diffuso sui territori, sta crescendo il cambiamento in senso “smart” dei servizi ai cittadini. In questo processo le aziende di servizi pubblici si presentano come gli alleati più naturali per l’innovazione e le infrastrutture tecnologiche. Le prime 100 utility hanno registrato in Italia nel 2016 un valore della produzione aggregato di oltre 115 miliardi di euro – che vale quasi il 7% del PIL italiano – con un aumento dell’1,2% rispetto all’ anno precedente.
Sono alcuni dei dati salienti dello studio “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti” curato da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys. Il report sarà presentato alla sesta edizione del Top Utility che si terrà a Milano il 22 febbraio dalle 9,30 presso la Camera di Commercio, a Palazzo Turati in via Meravigli 9/b.
Il rapporto sarà focalizzato sul tema: “Ambiente, business, community e innovazione nei servizi pubblici locali”. E’ infatti la ricerca di un equilibrio tra questi molteplici elementi che costituirà la sfida per il futuro delle public utility.
Nel corso del convegno che accompagnerà la presentazione dello studio interverranno, tra gli altri, Guido Bortoni, Presidente di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente; Stefano Besseghini, Presidente di RSE; Giordano Colarullo, Direttore di Utilitalia; Raffaele Tiscar, capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente; Carlo Montella, Orrick.
A conclusione dell’evento verranno premiate le Utilities che hanno avuto le migliori performance tra le 100 aziende valutate dallo studio.