L’intervento dell’Autorità per l’energia si svilupperà sul “duplice binario” del «supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori», ha detto il presidente Stefano Besseghini nella Relazione annuale.
La transizione energetica ed ecologica “seppur accettata e condivisa, rischia di porci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli. È questo il tema della “transizione giusta”, a cui anche la Commissione europea dedica specifica attenzione nella declinazione dei nuovi obiettivi dell’European Green Deal”. Così il presidente di ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Stefano Besseghini, nel corso della presentazione della Relazione Annuale sullo Stato dei Servizi e sull’attività svolta a Montecitorio lo scorso 24 settembre.
“Su questo duplice binario del supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori, destinata sia alle categorie più deboli che a tutti gli altri si è sviluppata e si svilupperà l’azione della Autorità. Due binari che sono solo apparentemente separati. Uno sviluppo efficiente degli strumenti per la transizione ecologica ha un effetto sui costi che i consumatori si troveranno a sostenere e una efficace tutela dei consumatori permetterà di minimizzare le eventuali ricadute negative. La declinazione di questo principio, nel caso della transizione energetica – ha proseguito – si concretizza nella messa a punto di strumenti di mercato che consentano un efficiente sviluppo del sistema energetico, caratterizzato da una prevalente generazione rinnovabile e distribuita, mentre la tutela dei consumatori si concretizza in un mercato retail efficiente e concorrenziale, assieme agli strumenti per i consumatori vulnerabili, su cui avremo modo di tornare”.
ARERA e la tutela del consumatore
L’altra linea di azione dell’Autorità è la tutela del consumatore. L’evoluzione verso il superamento del servizio di tutela, ha detto il presidente ARERA, è «un percorso che richiederà molto lavoro, in cui la selezione di operatori affidabili in grado di erogare correttamente il servizio tenga conto del numero elevato dei clienti ancora serviti nella maggior tutela e della maggiore concentrazione del mercato (circa 14,5 milioni di punti rispetto ai 212 mila punti trasferiti, dal 1° luglio 2021, ai nuovi esercenti il servizio a tutele graduali)».
Finora dal monitoraggio svolto, risulta che la maggior parte dei consumatori che sono passati al mercato libero ha scelto un’offerta «economicamente meno vantaggiosa rispetto al servizio di maggior tutela anche se potenzialmente, pur in numero ridotto, esistano offerte più convenienti».
Inoltre, ha spiegato il presidente dell’Autorità, «quasi tutti i contratti sottoscritti dai clienti che sono usciti dal servizio di maggior tutela sono a prezzo fisso, sottoscritti dopo essere stati contattati da un call center o da un agente di vendita e nella maggioranza dei casi presentano pochi servizi aggiuntivi, in generale non valutabili economicamente e quindi non considerati nel calcolo della spesa annua effettuata dal Portale Offerte, il comparatore online per le offerte luce e gas di ARERA.»
Il ruolo del consumatore nel sistema elettrico
Besseghini ha poi sottolineato il ruolo centrale del consumatore nell’evoluzione del sistema elettrico, a partire dalle comunità energetiche che saranno «uno strumento importante di coinvolgimento diretto dei consumatori e delle realtà territoriali nel processo di decarbonizzazione». Il consumatore dovrà confrontarsi ad esempio con gli obiettivi di sviluppo della mobilità elettrica, che comporteranno esigenze di ricarica dei veicoli.
Su questo, ha detto Besseghini, «gli impatti saranno relativamente limitati sulla crescita del fabbisogno di energia ma, in assenza di iniziative mirate, potenzialmente molto rilevanti sulla crescita dei picchi di potenza prelevata e quindi sugli investimenti per il potenziamento della rete. Per questo motivo, è cruciale che si sviluppino forme di “ricarica adattativa” (o se volete di smart charging), una forma importante di partecipazione attiva della domanda ai mercati e alla fornitura di servizi di flessibilità. L’istituzione di un tavolo tecnico con le associazioni a vario titolo coinvolte sul tema ha portato allo sviluppo di una sperimentazione che ha preso avvio il 1° luglio: i possessori di veicoli elettrici possono ricaricare il veicolo a 6 kW di notte e nei giorni festivi, a certe condizioni, senza richiedere aumenti di potenza rispetto al contratto a 3 kW tipico dei clienti domestici, con un effettivo risparmio».