Iniziata il 2 e in corso fino al 14 dicembre si sta svolgendo a Katowice, in Polonia, la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni unite sul cambiamento climatico (Unfccc). Obiettivo della Conferenza, che si svolge nel paese maggior produttore europeo di carbone, è progredire nell’attuazione dell´Accordo di Parigi per mantenere l´aumento della temperatura media globale sotto i 2 °C, meglio se sotto 1,5 °C. Un obiettivo da raggiungere non attraverso la “decarbonizzazione”, ma con la “neutralità climatica”, intesa come equilibrio tra le emissioni derivanti dalle attività umane e la riduzione/ rimozione dei gas serra, anche attraverso l´assorbimento da parte delle foreste e del suolo.
Le parole chiave della Cop24 sono:
– tecnologia: sviluppo di soluzioni moderne che rispondano alla necessità di contenere l´aumento della temperatura media globale, tra queste la mobilità elettrica
– persone: transizione solidale e giusta, che consideri i diversi livelli di sviluppo delle Parti (i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione)
– natura: sostenere il raggiungimento della neutralità climatica attraverso l´assorbimento della CO2 dalle foreste e dal suolo o dalla gestione delle risorse idriche. Tra i temi più critici le regole per attuare gli impegni di Parigi, la certezza degli impegni economici a favore dei paesi meno sviluppati, la trasparenza nella rendicontazione delle azioni di mitigazione e adattamento, la transizione energetica dalle risorse fossili alle fonti rinnovabili. “Siamo in una fase molto delicata – commenta Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club – Malgrado l’accelerazione degli eventi estremi, l’isolazionismo Trumpiano rischia di trovare terreno fertile in alcuni paesi, vedi il Brasile. D’altra parte le mobilitazioni dal basso e le posizioni sempre più ambiziose di molte città, regioni, Stati e imprese fanno sperare in una riscossa volta a scongiurare il disastro climatico. Siamo di fronte a un’accelerazione senza precedenti dei cambiamenti climatici – prosegue Silvestrini – e a rischiare non sono più solamente le generazioni future, ma anche la nostra”.
In Polonia si gioca molto del futuro del Pianeta. L’attenzione degli ambientalisti è alta. Sostiene Mauro Albrizio, responsabile dell’ufficio europeo di Legambiente: “Non è ammesso un fallimento e molto dipenderà dalla leadership che l’Europa saprà mettere in campo. Serve un forte protagonismo europeo in grado di superare il minimalismo della presidenza polacca e consentire ad un’Europa coesa di essere il perno di una “Coalizione di Ambiziosi”, con il pieno coinvolgimento e supporto della Cina, in grado di ricreare lo spirito di Parigi. Una sfida che l’Europa può e deve vincere non solo per il successo di Katowice, ma soprattutto per accelerare la decarbonizzazione dell’economia europea e vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle nostre imprese”. Per l’associazione è necessario raggiungere l’obiettivo delle “zero emissioni nette entro il 2050 a livello globale”.
“Dobbiamo fare in modo che queste negoziazioni non deludano le aspettative – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia -. La COP24 deve consolidare la spinta che si è generata nel 2018 e porre le fondamenta per il successo del vertice del Segretario Generale delle Nazioni Unite nel 2019, per rafforzare gli impegni sul clima e le azioni di cui il mondo come lo conosciamo ha bisogno per la sua sopravvivenza. Senza un’ambiziosa e drastica azione sul clima sarà impossibile mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C ”.