“Clean Up the Med” 2023, con quattromila volontari, 17 Paesi coinvolti e circa 40.000 kg di rifiuti raccolti, si conferma un’iniziativa chiave per sensibilizzare persone e istituzioni nella lotta contro il marine litter.
La campagna di volontariato internazionale “Clean Up the Med”, istituita da Legambiente nel 1993, festeggia quest’anno il trentesimo anniversario di lotta ai rifiuti in mare e sulle spiagge. Rivolta non solo a governi e istituzioni, ma anche ai privati cittadini, la campagna ha coinvolto negli anni 22 Paesi del Mediterraneo, ha dato vita a oltre tremila iniziative e ha visto scendere in spiaggia migliaia di volontari, con l’obiettivo comune di ripulire le spiagge del Mediterraneo dal marine litter, rappresentato nell’80% dei casi dalla plastica, uno dei rifiuti più pericolosi per gli habitat marini (la degradazione in micro e nanoplastiche la rende facilmente ingeribile dalla fauna marina).
L’edizione del 2023 di “Clean Up the Med” ha confermato il trend positivo di partecipazioni, superando la media avuta nei suoi trent’anni di vita. Conclusa il 21 giugno, la campagna ha visto come protagonisti oltre quattromila volontari, che hanno pulito più di 162 km di spiagge, raccogliendo 38.522 kg di rifiuti, dei quali l’84% composto da plastica. Un altro dato significativo dell’edizione 2023 è il permanere, su circa un terzo delle spiagge interessate, delle mascherine eredità della pandemia e sintomo di un problema culturale che si manifesta nella cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti. Una cattiva gestione che attraversa trasversalmente la popolazione, dai produttori ai consumatori.
«Clean Up the Med racchiude due fondamentali aspetti che identificano la mission di Legambiente – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Da un lato la forza del volontariato, che valica i confini per lavorare su obiettivi comuni come la tutela del mar Mediterraneo, dall’altro l’importanza di avere un’azione contro il marine litter in tutti i Paesi costieri».
«In questi anni l’unione sempre crescente delle associazioni coinvolte e delle persone, come dimostrano i numeri di quest’ultima edizione – conclude Zampetti – non solo ha fatto la forza ma ha contribuito a tessere e rafforzare legami istituzionali, sia in ambito nazionale che con altri Paesi che si affacciano sullo stesso bacino. Per definire politiche e azioni sinergiche di prevenzione, gestione e smaltimento rifiuti sempre più necessarie».