Produrre una quantità di rifiuti cinque volte in meno rispetto alla media comunale, abbattere del 90 per cento l’organico e del 95 per cento il secco non riciclabile. Obiettivo centrato per trenta nuclei familiari,100 persone in totale, del Comune di Capannori che nel corso del 2017 hanno partecipato al progetto pilota Famiglie Rifiuti Zero promosso dallo stesso comune, dal Centro Ricerca Rifiuti Zero e Ascit. Un percorso virtuoso che è stato “premiato” con uno sconto in bolletta del trenta per cento sulla parte variabile della tariffa rifiuti e che sarà riproposto anche nel 2018 con l’obiettivo di raddoppiare il numero delle famiglie aderenti.
La principale tipologia di rifiuto prodotto dalle Famiglie Rifiuti Zero è stata la carta con un’incidenza del 38,4 per cento. A seguire ci sono stati il vetro (28 per cento), il multimateriale leggero (18 per cento) e l’organico (10,9 per cento). All’ultimo posto si è posizionato il non riciclabile con il 4,6 per cento.
Di quest’ultima frazione le Famiglie Rifiuti Zero hanno prodotto una media annuale di 3,882 chili a persona, ossia 22 volte meno rispetto alla media comunale (pari a 85,909 chili a persona l’anno). I rifiuti complessivi, invece, sono stati 89,582 chili a persona l’anno per le famiglie aderenti al progetti contro 443 chili a persona l’anno della media comunale (5 volte meno).
Rispetto alla media comunale, oltre all’abbattimento del 95 per cento del non riciclabile e del 90% dell’organico, è diminuita del 64,5 per cento la produzione di multimateriale leggero, del 33,8 per cento di carta e del 32,1 per cento di vetro.