Anfia boccia la linee guida presentate dalla Commissione europea per i nuovi standard Euro 7.
“La proposta Euro7, in particolare in merito alle tempistiche di applicazione, al cambio di metodologia di prova per i veicoli pesanti e in relazione ai prospettati limiti emissivi di alcuni inquinanti, appare incongruente e decisamente gravosa per un settore cui l’Europa ha già chiesto uno sforzo importante per contribuire agli obiettivi comuni dell’unione”. Questo il commento dell’associazione.
Anfia ha anche pubblicato un testo per motivare la sua posizione, evidenziare le criticità della proposta e delineare una serie di miglioramenti che saranno portati all’attenzione del governo italiano e delle istituzioni continentali.
Valutazioni generali sulla proposta EU COM
A seguito di una approfondita analisi tecnica, il giudizio complessivo della filiera italiana sulla proposta di regolamentazione non può che essere fortemente critico in considerazione del fatto che la proposta appare in modo evidente essere incompleta e approssimativa. Intere parti dell’allegato tecnico sono state lasciate in bianco, diversi passaggi dell’articolato sono lacunosi (ad es. la mancata definizione degli Small Volume Manufacturers di veicoli HD o i benefici attesi dall’introduzione delle Classi Euro 7+, Euro 7A, Euro 7G), incongruenti o addirittura contraddittori e alcune disposizioni (come nel caso di pneumatici e batterie) si sovrappongono ad altre normative comunitarie duplicando o complicando la regolamentazione senza nessun beneficio rispetto agli scopi dichiarati. Più di tutto, appaiono del tutto inverosimili le tempistiche attuative proposte (2025 per i veicoli leggeri e il 2027 per i pesanti) visto che non sono state ancora definite le metodologie di prova e considerato il tempo necessario alla conclusione del processo legislativo di codecisione.
Le tecnologie necessarie per l’abbattimento di taluni inquinanti (misure di riscaldamento rapido dei catalizzatori, di rigenerazione filtri particolato) richiedono l’utilizzo di combustibile come fornitore di energia. Gli apparenti miglioramenti innovativi, come il riscaldamento diretto dei catalizzatori mediante elettricità, comportano ancora più consumi perché sfruttano energia nobile ricavata comunque dal combustibile ad efficienza non unitaria invece che energia termica primaria.
Consulta il documento qui