Anche Ecoambiente SpA di Rovigo, in linea con la tendenza certificata dal rapporto ISPRA 2020 (dati 2019) che vede collocato nel Nord-Est il 60,8% dei 872 comuni d’Italia che applicano la TARIP, si appresta ad incrementare questa piccola elite (11% dei comuni e 10,8% della popolazione) d’Italia, avendo recentemente avviato il necessario processo organizzativo per introdurre la Tariffa Puntuale nei 50 comuni di competenza che sommano 231.000 abitanti.
L’Ente Gestore ha approcciato il problema in modo sistemico, realistico e pragmatico, partendo dal principio che non ha senso “inventare l’acqua calda” ma è giusto guardarsi intorno, lasciarsi ispirare dalle migliori pratiche adattandole alla propria realtà. L’eccellenza nazionale di riferimento in tema di TARIP e di risultati di raccolta differenziata è sicuramente Contarina SpA che è stata presa a modello da diverse realtà italiane che nel tempo si sono evolute, adattandosi alla normativa più recente e adottando modelli che vanno dal totale al parziale in-house operativo.
Linee guida
Ecoambiente ha sposato l’ in-house totale, affrontando il problema secondo criteri di approccio previsti nel proprio Piano Industriale che sono anche riassunti nello schema delle quattro fasi (fig 1), tratto dal documento Rivoluzione TARIP – Manuale d’uso di I&S, l’azienda informatica di Trento specializzata nello Startup e Gestione della tariffa a corrispettivo, alla quale Ecoambiente si è affidata per realizzare questo progetto.
Lo Startup
Uno degli aspetti principali che Ecoambiente ha dovuto affrontare è stata la necessità di partire gradualmente, portando a regime tutte le 4 fasi del Modello TARIP Integrato per i 50 Comuni interessati, divisi in sottogruppi e in tempi diversi. Il tutto considerando che i Comuni avevano esigenze e dimensioni diverse: dal capoluogo Rovigo, con 50.000 abitanti, fino ad alcuni piccoli Comuni con meno di 1.000 abitanti.Il primo step del progetto è stato fase 1 di 4 rappresentata dall’importazione e creazione della banca dati unificata del 1° gruppo di comuni; banca dati che a regime sarà gestita ed aggiornata in modo integrato con le altre banche dati necessarie al processo TARIP (ad es. attrezzature, mezzi, personale e letture degli svuotamenti).
Banca dati unificata
La banca dati TARI (tributaria) è strutturalmente diversa da quella TARIP (corrispettiva) che è simile concettualmente alle banche dati delle utenze H20 ed altri servizi a misura, basate sul trinomio Utenza (luogo del servizio), Soggetto (fruitore del servizio denominato anche Utenze nel DM TARIP 20.04.2017) e Contratto (che specifica il tipo di servizio e chi paga). Si è quindi reso necessario normalizzare, in un database centralizzato, banche dati provenienti da fonti diverse ed organizzare l’aggiornamento delle stesse in attesa che entri a regime il progetto ANPR (Anagrafe Nazionale delle Persone Residenti).
Gestione del Servizio
Per la movimentazione e il monitoraggio delle attrezzature, cioè i contenitori ed i mezzi, ci si è posti da subito il problema che tutta la filiera fosse integrata, onde poter controllare, per ogni singola Amministrazione, sia l’andamento delle quantità (pesi) raccolte per frazione che le quantità prodotte dai singoli soggetti (svuotamenti domestici e non domestici), nell’ottica di evidenziare e certificare sia gli elementi necessari per la contabilità industriale\PEF richiesti da ARERA assieme agli indici di qualità del servizio, che le quantità (svuotamenti) da addebitare ai singoli soggetti produttori nella parte variabile della Tariffa Corrispettiva.
Ecomondo PAD. C4 012