A ECOMONDO IL WORKSHOP SULLA EPR

Il Centro di Coordinamento RAEE insieme al Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori – consorzio con il quale il CdC RAEE  ha partecipato ad Ecomondo con un unico stand – hanno organizzato il workshop dal titolo “La responsabilità estesa dei produttori” dedicato alla gestione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, e delle pile e accumulatori.

All’incontro, moderato da Dario De Andrea, coordinatore editoriale di Ambiente&Sicurezza, sono intervenuti Marco Imparato, direttore generale di APPLiA Italia, Filomena D’Arcangelo, responsabile area ambiente e tecnico normativa di ANIE Federazione, ed Enea Filippini, Coordinatore Regionale Area Ambiente Confapi.

Nel corso del workshop sono stati affrontati due temi: da una parte il ruolo dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e di pile in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di delegazione europea del 4 ottobre 2019, n.117, per il recepimento del cosiddetto pacchetto sull’Economia Circolare che dovrà essere adottato in Italia entro il 5 luglio 2020; dall’altra gli obiettivi di raccolta europei per i prossimi anni.

EPR. La responsabilità estesa del produttore

Ai partecipanti è stato chiesto di evidenziare le luci e le possibili ombre della nuova direttiva rifiuti in fatto di responsabilità estesa del produttore. Tutti sono stati concordi nel riconoscere che la nuova norma non introduce delle novità, ma costituisce un’occasione per l’implementazione delle vigenti direttive, rafforzando ed estendendo il concetto di EPR in una logica di efficientamento e miglioramento gestionale ed economico del sistema attualmente esistente. La direttiva, in particolare, pone l’accento e individua in maniera puntuale la responsabilità estesa del produttore per quanto riguarda la progettazione eco-compatibile dei prodotti, gli aspetti legati alla gestione del fine vita e quelli economici legati alla prestazione di tali servizi.

Per evidenziare ulteriormente la prospettiva di miglioramento alla base del nuovo pacchetto UE sull’Economia Circolare, la responsabile area ambiente e tecnico normativa di ANIE Federazione ha sottolineato che i principi che identificano l’Economia Circolare, come pure il criterio stesso dell’EPR, erano già adeguatamente inseriti nelle direttive europee RAEE e pile e accumulatori tuttora vigenti, tant’è che i due disposti comunitari non sono stati sostanzialmente modificati.

Nell’ambito della responsabilità estesa del produttore, ai partecipanti è stato poi chiesto di spiegare in che termini viene affrontato uno degli scopi delle revisioni delle direttive europee sui rifiuti: la promozione del riutilizzo e del ricondizionamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE).

Marco Imparato di APPLiA Italia ha spiegato che, soprattutto per quanto riguarda gli elettrodomestici, l’approccio legislativo è ancora incompleto, la normativa vigente presenta inoltre numerose criticità come, per esempio, la mancata e/o generica indicazione del soggetto che si è occupato di ricondizionare il prodotto, il tipo di interventi effettuati e le caratteristiche delle componenti utilizzate nel processo di ricondizionamento. Il tutto a rischio della sicurezza del consumatore e della trasparenza del mercato, di conseguenza il timore di provocare fraintendimenti e confusione- anche per quanto concerne le effettive performance energetiche -nell’utente finale, oltre che quello di danneggiare seriamente l’immagine dei brand, è molto alto.

Diversa è, invece, la declinazione del tema del riutilizzo e del riciclo per pile e accumulatori: se l’impossibilità di rigenerare il ciclo di vita non consente la rigenerazione, il processo di recupero è invece fattibile, ma solo e sempre a partire dall’identificazione chiara delle caratteristiche prestazionali assicurate dai prodotti recuperati allo scopo di garantire la sicurezza dei consumatori. In quest’ottica, il responsabile editoriale di Ambiente&Sicurezza ha proposto di ipotizzare una sorta di carta di identità dei prodotti recuperati.

Target di raccolta futuri

Nel 2018 la raccolta di RAEE in Italia ha raggiunto il 42,84% a fronte di un obiettivo del 45%. A partire dal 1° gennaio 2019 l’innalzamento del target europeo al 65% e l’Open Scope, in pratica l’ampliamento della base di immesso, fanno supporre che il gap per conseguire questo risultato diventi più difficile.

La raccolta delle pile portatili nel 2018 ha toccato invece il 43% a fronte di un obiettivo del 45%, nel 2019 il target dovrebbe essere raggiunto, ma anche per questa categoria di prodotti è ipotizzabile un innalzamento sulla base di quanto richiesto dal pacchetto Economia Circolare.