Tante misure per la green economy e un freno all’uso incontrollato delle risorse naturali. Ma anche incentivi per gli enti locali che differenziano i rifiuti preparandoli al riciclo e riuso. E un bel giro di vite sul littering. Questi, in sintesi, i punti essenziali del “collegato ambientale”, approvato in via definitiva dalla Camera il 22 dicembre. Per la prima volta, dunque, anche l’Italia ha una legge che promuove l’economia verde, in perfetto spirito Cop21. Fra i provvedimenti più attesi, gli incentivi per la raccolta differenziata, il recupero e il riuso dei materiali, le misure a sostegno degli appalti verdi, la mobilità sostenibile e le imprese che sposano la filosofia della sostenibilità. Tra i principi affermati con più forza c’è quello del riuso: con varie misure viene penalizzato il conferimento in discarica, incentivata la raccolta differenziata, promossa la riduzione dei rifiuti non riciclati, del compostaggio domestico e di comunità (ospedali, mense, quartieri, ecc). Il testo, infatti, introduce misure volte ad incrementare la percentuale di rifiuti non conferiti in discarica, attraverso modulazioni tributarie calcolate in funzione del grado di raggiungimento da parte dei Comuni delle percentuali previste dalla normativa statale. Le regioni, inoltre, possono promuovere politiche di incentivazione economica per i comuni che mettano in atto le opportune misure di prevenzione della produzione di rifiuti. Di particolare impatto sull’opinione pubblica sono le misure volte a multare chi fa littering, cioè abbandona per la strada, o comunque al di fuori degli appositi contenitori, mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e altri piccoli rifiuti, Dal canto loro, i Comuni sono chiamati ad installare posacenere. Un ritorno, invece, è quello del “vuoto a rendere” sperimentale in ristoranti e bar.