Si è svolta il 14 giugno presso la Sala Regina di Palazzo Montecitorio a Roma, la presentazione del Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2018 che fornisce i dati, all’anno 2016, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale.
Nell’ambito dell’iniziativa, il neo ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha dichiarato che bisogna “spendere bene i fondi per l’ambiente. Primo obiettivo è la riduzione dei rifiuti. Chiedo alle imprese di favorire nuove tecnologie per trasformare il rifiuto in ricchezza. Con Ispra lavoreremo affinchè l’Italia esca dal problema amianto. E’ necessario inoltre lavorare sulla tracciabilità degli pneumatici e spingere l’acceleratore sul riciclo“.
Quotidianamente, come cittadini, abbiamo soprattutto a che fare nelle nostre città con i rifiuti urbani. Eppure i rifiuti speciali sono molti di più e, per alcuni versi, necessitano di grande attenzione. Per quantità sono oltre quattro volte superiori a quelli urbani: 135 milioni di tonnellate nel 2016 a fronte di 30 milioni circa di tonnellate degli urbani.
Gli “speciali” sono quelli generati dalle attività produttive, commerciali e di servizio. Sono oggetto di smaltimento illecito, traffici internazionali, per non parlare del problema degli incendi negli impianti di stoccaggio e trattamento. Il rapporto presenta anche i dati su un’altra questione ancora aperta come quella dell’amianto.
I rifiuti speciali sono tanti e in crescita. Dopo gli anni della crisi economica, continua ad aumentare la produzione in Italia. Nel 2016 è cresciuta del 2% rispetto all’anno precedente e ha raggiunto i 135 milioni di tonnellate; rispetto al 2014 l’aumento è stato del 4,5%. Allo stesso tempo, l’Italia del riciclo è molto attiva: siamo tra i primi paesi europei per il riciclaggio dei rifiuti speciali, che nel 2016 raggiunge il 65%. Una buona notizia sul fronte dell’economia circolare.
La buona performance italiana sul fronte del riciclo si conferma nei dati di gestione dei rifiuti non pericolosi, dove la principale attività è il recupero di materia (89,4 milioni di tonnellate) nell’ambito del quale la forma prevalente è quello delle sostanze inorganiche (52,2 milioni di tonnellate).
La performance può essere ulteriormente migliorata con un incremento quali-quantitativo del riciclaggio, anche attraverso la definizione di criteri end-of-waste, per esempio per i rifiuti da costruzione e demolizione, in linea con i principi dell’economia circolare. Il riciclaggio di qualità consente, infatti, di reimmettere materiali nei cicli produttivi, riducendo al contempo il ricorso allo smaltimento, in particolare a quello in discarica. Per quest’ultimo si registra un aumento del 7,9% (887 mila tonnellate) rispetto al 2015, a fronte di una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative, che passano da 392 nel 2014 a 350 nel 2016.
Il settore delle costruzioni e demolizioni costituisce uno dei flussi più importanti in termini quantitativi: con oltre 54,8 milioni di tonnellate, rappresenta il 40,6% dei rifiuti speciali. La Lombardia si conferma la regione che produce più rifiuti speciali, pari al 21,8% del totale nazionale nel 2016.
Nel 2016 la quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero, pressoché stabile rispetto al 2015, è pari a 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,1 milioni di tonnellate sono non pericolosi e 1 milione di tonnellate sono pericolosi; in particolare, tali rifiuti provengono da impianti di trattamento dei rifiuti e sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi, per la maggior parte metallici, aumentano dello 0,9% e provengono soprattutto da Germania, Austria e Ungheria.
Sono pari a 352 mila tonnellate i rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia nel 2016, costituiti per il 93,5% da materiali da costruzione contenenti amianto. La forma di smaltimento prevalente per quest’ultima tipologia di rifiuti pericolosi rimane la discarica (85,5% del totale gestito). Un quantitativo rilevante (circa 118 mila tonnellate) viene esportato in Germania.
Consulta www.catasto-rifiuti.isprambiente.it
Link al Rapporto rifiuti speciali: http://www.isprambiente.gov.it/it/events/rapporto-rifiuti-speciali-edizione-2018