Quelli che fino a poco tempo fa venivano considerati rifiuti “non riciclabili” diventano una fonte preziosa di materie prime seconde infatti anche i pannolini saranno destinati al riciclo. È nato a Spresiano, in provincia di Treviso, un impianto sperimentale di riciclo di prodotti assorbenti per la persona. Il progetto è stato sviluppato da Fater, azienda produttrice di prodotti assorbenti, e co-finanziato dall’Unione Europea.
A livello nazionale, i prodotti assorbenti ammontano a circa 900mila tonnellate di rifiuto indifferenziato che per gran parte (pari al 70%) finisce in discarica. Nella provincia di Treviso, invece, i materiali assorbenti rappresentano circa il 27% del rifiuto non riciclabile. I test hanno mostrato un tasso di recupero pari al 100% delle parti considerate “riciclabili” e un tasso di impiego effettivo nel riciclo pari all’84%. Il tutto attraverso un processo “carbon negative”, che risparmia più anidride carbonica di quanta ne genera.
I pannolini usati diventeranno quindi arredi urbani e molteplici altri oggetti di uso quotidiano; cartoni per imballaggi industriali e fertilizzante. Il processo tecnologico di riciclo genera infatti plastica in granuli e materia organico-cellulosica di elevata qualità e completamente sterilizzate grazie all’utilizzo del vapore che elimina tutti i potenziali patogeni e i cattivi odori. Da 1 tonnellata di prodotti usati deriveranno 150 kg. di plastica e 350 kg. di materia organico-cellulosica.