La digitalizzazione ha in sé il potenziale per rivoluzionare la gestione dei rifiuti urbani – dalla raccolta al riciclo – traghettandola verso un futuro di maggior sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ne hanno discusso il 2 ottobre a Milano rappresentanti istituzionali, normatori e stakeholder, nell’ambito di un evento con un titolo che è già tutto un programma: “Waste Reloaded”.
Un nuovo ecosistema digitale per la gestione ambientale
L’iniziativa è stata l’occasione per annunciare la nascita di un nuovo polo industriale, frutto dell’integrazione tra cinque delle realtà aziendali più innovative del settore: Ambiente.it, Sartori Ambiente, Arcoda, Giunko e HPA. Si chiama “DNA Ambiente“, vanta già 10 anni di collaborazione interaziendale e parte con un “bagaglio” di oltre 2500 amministrazioni locali servite, 23 milioni di cittadini raggiunti dai servizi, 1 bolletta Tari su 5 in Italia calcolata con i suoi software e più di 200mila conferimenti gestiti nei centri di raccolta ogni anno.
L’attenzione ai valori ambientali e sociali è al centro di questo progetto, che infatti ha dato a Luca De Biase, direttore di NOVA24, il compito di avviare i lavori del “Waste Reloaded” con uno speech ispirazionale, dedicato all’importanza di “innovare l’innovazione”. “Il cambiamento fondamentale – ha spiegato De Base – è che, mentre in passato l’innovazione poteva esistere semplicemente per cambiare le cose, affrontando le conseguenze successivamente, oggi dobbiamo pensare in modo sistemico. Le conseguenze devono essere in qualche modo previste, o almeno giuste e positive, perché nel sistema che vogliamo innovare tutto è interconnesso”.
Soluzioni integrate, che hanno al centro la persona
DNA Ambiente si propone, appunto, ad amministrazioni locali e operatori di gestione ambientale come un “ecosistema” digitale, animato da soluzioni scalabili, flessibili, interoperabili e pienamente compliant alla normativa, che puntano a valorizzare l’esperienza e la competenza di tutti gli attori della filiera, a partire dai cittadini. Si tratta di servizi all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, grazie all’applicazione integrata della geolocalizzazione e dell’intelligenza artificiale.
Portare l’eccellenza italiana nel mondo
L’ambizione del nuovo polo, uno dei più grandi in Italia, è rendere le proprie soluzioni integrate per il waste management davvero alla portata di tutti gli utilizzatori: dai più piccoli Comuni alle multiutility che servono bacini da centinaia di migliaia di abitanti. L’obiettivo di medio-lungo termine ha un orizzonte ancora più ampio. Lo svela Cristiano Nardi, presidente esecutivo di Pietro Fiorentini, la società capogruppo di tutte le aziende DNA Ambiente: “Le aziende di DNA ambiente rappresentano oggi delle eccellenze italiane. Essendo un gruppo internazionale, che opera in oltre 100 mercati, puntiamo a portare queste soluzioni d’eccellenza in tutto il mondo. Allo stesso tempo ci piacerebbe arricchire il nostro ecosistema digitale, trovando, anche al di fuori dell’Italia, ulteriori integrazioni con realtà che condividano i nostri stessi valori”.