Mezzi pubblici più sicuri, più bici e piste ciclabili, sharing mobility, rottamazione auto e bonus green, smart working: sono le cinque misure sostenibili e concrete suggerite da Legambiente per ripensare ad una mobilità in città post Covid-19 più sostenibile.
“Si tratta di misure attuabili in pochi mesi, con risorse relativamente contenute e alcune già disponibili, perché si tratta di attuare provvedimenti già contenuti in Leggi dello Stato – spiega Legambiente – Nella Legge di Bilancio 2020, ad esempio, sono stati stanziati 150 milioni di euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani. L’importante, dunque, sarà avere idee chiare per affrontare con progetti semplici e praticabili la fase in cui le città si rimetteranno in moto, perché il dopo non sia più come il prima”.
Mobilità sostenibile, nuovi modelli di sviluppo
L’Associazione ambientalista scrive, dunque, una lettera ai sindaci delle città italiane e al presidente dell’Anci Antonio Decaro proponendo un pacchetto di proposte da realizzarsi nel breve periodo, per evitare che l’auto, le moto e gli scooter siano per i cittadini la soluzione più sicura per proteggersi dal virus e per spostarsi dentro e fuori l’area urbana.
“Le nostre città possono essere un fantastico banco di prova per dimostrare che si può cambiare il mondo in meglio, sperimentando le vie green verso nuovi modelli di sviluppo – afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Occorre intervenire subito su quelle misure che hanno una valenza sanitaria e ambientale e che possono dare delle risposte alle regole imposte dal Covid19. Con queste 5 misure che proponiamo oggi ai sindaci, milioni di lavoratori, studenti e famiglie potranno muoversi da subito in maggiore sicurezza e libertà contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra”.
Sicuri sui mezzi pubblici
Molte persone avranno paura a prendere bus e treni, tram e metro per timore del contagio. Per questo Legambiente suggerisce di programmare con attenzione le corse, garantire le distanze di sicurezza, ripensare anche gli orari della città per evitare congestione e traffico nelle ore di punta. E propone, quindi, l’introduzione di controlli e tornelli per contingentare gli ingressi, oltre a garantire una quotidiana sanificazione.
“Per fare tutto questo ci vogliono risorse – avverte Legambiente – In parte il governo ha risposto, ma è evidente che non basta perché le aziende pubbliche hanno bisogno di investimenti e già soffrono per la riduzione di introiti da biglietti dovuta a questi mesi di stop”.
Più persone in bici e percorsi ciclabili nuovi
La bici è il mezzo che permette il migliore distanziamento: per cui, seguendo l’esempio di alcune città in diverse parti del mondo, Legambiente propone di realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi. L’obiettivo è quello di trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili.
“Questi interventi sono a costo quasi zero e le risorse per realizzare vere ciclabili ci sono: nella Legge di Bilancio 2020 sono stati stanziati 150 milioni di Euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani – spiega Legambiente – I Comuni si possono preparare, in modo da avere progetti seri da candidare e un piano da cui “si evinca la volontà di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana”, come sottolinea la Legge, in modo che nel 2021 possano partire i cantieri. E che si tratti di reti ciclabili fatte bene, magari copiando il format della Bicipolitana di Pesaro e replicandolo ovunque”.
Rafforzare la sharing mobility
Le più efficienti alternative all’auto privata in città, per chi non vorrà prendere i mezzi pubblici, dovranno diventare tutti i mezzi in sharing: auto (meglio elettriche), bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini. I Comuni dovranno stringere accordi con le imprese per avere più mezzi e in più quartieri, a costi molto più contenuti.
Aiutare i cittadini a rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile
“Sono previsti 75 milioni per il 2020 e 180 milioni di euro per le annualità successive. Si tratta di 1.500 euro alle famiglie che rottamano una vecchia auto che non può più circolare (Euro3 o più inquinante) oppure 500 euro per un vecchio ciclomotore, per acquistare abbonamenti, e-bike e sharing mobility – spiega Legambiente – Si potrebbe così subito dimezzare la spesa media per i trasporti per 250 mila famiglie italiane (3.500 euro all’anno secondo l’Istat)”.
Più smartworking
Ai Sindaci Legambiente chiede di spingere sul lavoro agile per riorganizzare il lavoro dell’amministrazione pubblica e aiutare tutte le attività che scelgono di andare in questa direzione. L’Associazione propone, ad esempio, che i vantaggi fiscali di cui oggi beneficiano le auto aziendali vengano estesi anche a mezzi e investimenti organizzativi per il lavoro a distanza, ai mezzi pubblici, alla condivisione e alla mobilità elettrica.