Nel 2020 operazioni italiane per 9,1 miliardi, pari a 10,9 GW (+7%). Forte attenzione all’innovazione: smart energy, mobilità e nuove tecnologie; sulla scena si affacciano i primi progetti per l’eolico offshore e per l’idrogeno. Marangoni: “Per il nuovo sistema energetico serve una visione di lungo termine”.
La pandemia non ha frenato gli investimenti nelle rinnovabili, evidenziando una forte capacità di tenuta del settore in un anno molto difficile. Nel 2020 le operazioni hanno raggiunto i 10,9 gigawatt (+7% sul 2019), pari a 9,1 miliardi di euro, a conferma del fatto che la transizione verde, una delle chiavi di volta dei piani di rilancio europei e al centro del PNRR italiano, spingerà sempre più gli investimenti nelle rinnovabili, nella smart energy e nell’idrogeno.
Lo si legge nell’Irex Annual Report 2021, studio del think tank che dal 2008 monitora il settore delle rinnovabili, esaminando le strategie prevalenti e tracciando le tendenze future.
“L’approvazione dei nuovi obiettivi climatici UE apre le porte a una nuova trasformazione del sistema energetico”, sottolinea l’economista Alessandro Marangoni, che ha guidato il team di ricerca. “Per coglierne le opportunità serve una visione di lungo termine, che metta al centro la sicurezza degli approvvigionamenti e l’adeguatezza del sistema elettrico in un quadro in cui lo snellimento dell’iter di autorizzazione, la riduzione dei costi e la revisione del market design appaiono come imperativi strategici per l’Italia”.
Gli investimenti italiani
Il settore delle energie rinnovabili si è mostrato molto dinamico nonostante le difficoltà. Sono 254 le operazioni censite l’anno scorso nella mappatura dell’Irex, che considera gli investimenti utility scale effettuati nel nostro Paese e quelli svolti all’estero dalle imprese italiane. Rispetto al 2019, le operazioni sono cresciute in numero (+20%) e in potenza (+7%), mentre sono diminuite in valore (-4,4%), grazie al continuo calo dei costi delle tecnologie.
Soprattutto fotovoltaico ed eolico
La metà delle acquisizioni nel 2020 riguardano il fotovoltaico (50%), settore che prosegue nel consolidamento, con i dieci maggiori operatori che detengono il 54% della capacità di taglia industriale. Nonostante la diminuzione rispetto al 2019, l’eolico – che vale il 27% delle operazioni – continua ad essere primo in termini di potenza (5,1 GW) e valore (4 miliardi). Crescono biomasse, soprattutto biometano, (dal 4% al 7%) e smart energy (dal 6% al 9%).
Batterie, calano i prezzi
Se gli accumuli sono al centro delle grandi strategie tecnologiche future, così come biometano e mobilità elettrica, si affacciano sulla scena anche i primi progetti per l’idrogeno e le installazioni in mare (per l’eolico 3,5 GW di progetti al largo delle coste italiane e il fotovoltaico galleggiante in corso di sperimentazione). A proposito di solare il report segnala anche l’impiego di pannelli bifacciali e di tracker in impianti utility scale, che consente un aumento della producibilità rispetto alle configurazioni tradizionali.