L’Europarlamento vuole negoziare con i governi Ue un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 andando oltre il 55% proposto dalla Commissione. La plenaria ha approvato, l’8 ottobre scosrso, un emendamento alla legge per il clima, che prevede un taglio delle emissioni al 2030 del 60% rispetto al 1990.
Questo target, che si dovrebbe raggiungere non tenendo conto degli assorbimenti di CO2, dovrà permettere di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. L’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030 è del 40% rispetto al 1990. Nella sua proposta modificata di legge sul clima dell’UE, la Commissione europea ha proposto di aumentare questo obiettivo ad “almeno il 55%”, rispetto ai livelli registrati nel 1990. Ora i deputati hanno alzato ulteriormente la posta, chiedendo una riduzione delle emissioni del 60% nel 2030, aggiungendo che gli obiettivi nazionali devono essere aumentati in modo equo ed efficiente in termini di costi. Chiedono anche che la Commissione proponga un obiettivo intermedio per il 2040, previa valutazione d’impatto, per garantire che l’UE sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nel 2050.
“L’adozione della relazione – ha dichiarato, la relatrice Jytte Guteland (S&D, Svezia) – invia un chiaro messaggio alla Commissione europea e al Consiglio in prospettiva dei prossimi negoziati. Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri conseguano la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e abbiamo bisogno di obiettivi intermedi solidi nel 2030 e nel 2040 affinché l’UE possa raggiungere questo traguardo” .
La modifica al testo base è passata con soli 26 voti di scarto e con il sostegno dei Socialisti e Democratici, Verdi, Sinistra/Gue e gran parte dei parlamentari di Renew Europe. Ora inizieranno i negoziati tra Parlamento e Consiglio europeo. L’obiettivo è arrivare a una decisione finale sul target per il clima 2030 nel vertice di dicembre, un giorno prima del quinto anniversario dell’accordo di Parigi. Nel prossimo vertice dei leader europei, il 15 e il 16 ottobre, la presidente di turno, la tedesca Angela Merkel, dovrebbe verificare l’esistenza di una maggioranza qualificata tra i Paesi membri per un taglio delle emissioni di almeno il 55%, come previsto dalla Commissione, per poi dare mandato al Consiglio dei ministri dell’ambiente di negoziare con l’Europarlamento e proporre una decisione definitiva.
Fonte: Comunicato stampa