Il Ministro Costa: “Un elemento di forte stimolo e rilancio per le imprese, nel solco dell’economia circolare”
Dopo la firma del ministro Costa e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore il DM 182/2019, contenente la revisione delle modalità di gestione dei PFU-Pneumatici Fuori Uso.
“A 400 mila tonnellate medie su base annua di questo tipo di rifiuti diamo una destinazione, trasformandoli in materia prima seconda – ha spiegato Costa – Si tratta di un decreto molto atteso dal mondo imprenditoriale. In due anni siamo riusciti a portarne a casa due: su pneumatici fuoriuso e prodotti assorbenti per la persona”.
“Firmato questo decreto lavoro al prossimo – aggiunge il Ministro – quello della carta da macero, che spero di firmare entro la primavera: parliamo di 6 milioni e mezzo di tonnellate su base annua. Subito dopo, ci sarà quello per i rifiuti da costruzione e demolizione, 51 milioni di tonnellate su base annua, circa il 70% dell’end of waste”.
Accanto alla massima attenzione verso l’emergenza legata al Covid19, prosegue quindi l’impegno del Ministero dell’Ambiente verso i grandi obiettivi di sviluppo, nell’ottica della sostenibilità e dell’economia circolare. In quest’orizzonte si inquadra la firma odierna del decreto End of Waste sulla gomma vulcanizzata da Pneumatici Fuori Uso (PFU). Un provvedimento che riconosce definitivamente il riciclo degli PFU quale caposaldo dell’economia circolare degli pneumatici in Italia.
Sono circa 400.000 le tonnellate di PFU che si generano ogni anno nel mercato del ricambio e della demolizione dei veicoli interessate dal decreto e circa 25 le aziende, con oltre 1.000 addetti, che sul territorio nazionale producono granulo da utilizzare in utili ed eccellenti applicazioni nel settore degli asfalti stradali, dell’impiantistica sportiva, dell’edilizia e dell’arredo urbano da parte di aziende specializzate.
Un sistema che garantisce la raccolta e recupero della totalità dei PFU generati da pneumatici regolarmente immessi sul mercato (uno contro uno) con una raccolta capillare e costante presso gli operatori del mercato del ricambio su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di una filiera che, in 10 anni, ha trasformato gli PFU da problema da gestire a risorsa preziosa, consentendo la trasformazione in materia prima seconda di più della metà della quantità di PFU raccolta. Un settore che può rappresentare un volano per lo sviluppo di aziende e professionalità, con una sempre maggiore diffusione di utili applicazioni a beneficio dei cittadini.
Grazie alla nuova normativa vengono definite dettagliatamente le tipologie di rifiuti ammessi alle lavorazioni negli impianti, oltre ad un sistema di test e di tracciamento che garantirà qualità e sicurezza delle applicazioni realizzate con l’utilizzo del granulo e polverino da PFU da parte di un numero sempre crescente di aziende specializzate, a partire dai conglomerati bituminosi che potranno portare significativi benefici alla rete stradale nazionale.Nel dettaglio, vengono stabiliti criteri e condizioni specifiche, nel rispetto delle quali la gomma vulcanizzata derivante da PFU cessa di essere qualificata come rifiuto, indicando:
– la tipologia dei rifiuti cui il regolamento si applica
– le modalità di ricevimento e accettazione dei conferimenti
– alcune caratteristiche dell’impianto
– le modalità di controllo e verifiche dell’output per lotti di produzione per il rilascio della dichiarazione di conformità
– i vincoli di conservazione della documentazione e di tracciamento
– gli impieghi consentiti e i limiti di utilizzo della GVG-Gomma Vulcanizzata Granulare