Dal 4 giugno tutte le società che si occupano di “servizi ambientali” per partecipare ai pubblici appalti dovranno obbligatoriamente essere inserite nelle “white list” previste dalla Legge anticorruzione. Tale significativo strumento viene introdotto nel panorama del contrasto alle ecomafie grazie all’approvazione dell’emendamento al Decreto Liquidità avvenuto ieri in Parlamento.
Fino ad oggi, infatti, nella tipologia di attività considerate “come maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa” indicate all’Art. 1 comma 53 del Legge 190/2012 non erano annoverate le attività della gestione degli impianti e delle discariche nonché quelle che si occupano di bonifiche, se non, per quanto riguarda il settore rifiuti, soltanto per le società di trasporto e smaltimento di rifiuti per conto di terzi.
Con l’approvazione definitiva dell’emendamento sarà invece obbligatoria l’iscrizione nelle white list per la partecipazione alle gare pubbliche, indipendentemente dalle soglie di valore dell’appalto stabilite dal Codice Antimafia, per tutte le società le cui attività sono identificate dai codici ATECO 38 e 39, ovvero le “ATTIVITA’ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI e RECUPERO DEI MATERIALI e l’ATTIVITA’ DI RISANAMENTO E ALTRI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI” di cui alla procedura prevista al titolo V del D.Lgs. 152/2006 (Bonifica di siti contaminati).
Così commenta il Gen. Giuseppe Vadalà:
“Riteniamo di fondamentale importanza l’emendamento approvato in Parlamento che renderà più agevoli e più sicuri i lavori garantendo il rispetto della legalità. Nel corso di questi 36 mesi di impegno sulle discariche abusive ci siamo resi conto come sia necessario vigilare sulla legittimità in un settore, come quello dei rifiuti, particolarmente “interessante” per la criminalità organizzata. Abbiamo infatti, nel metodo di lavoro sviluppato in questi anni e applicato alle bonifiche, creato una “Banca dati della Legalità” proprio per la salvaguardia del settore da infiltrazioni di tipo criminale. Tale sistema operativo è rinforzato anche dalla sinergia con il Ministero dell’Interno con il quale, nel marzo 2018, abbiamo siglato un Protocollo di Legalità che prevede per l’appunto proprio il controllo sulle ditte del settore delle bonifiche, sui subcontraenti e sui subappaltanti quindi una vigilanza preventiva operata anche a valle delle white list” e quello con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo firmato nel novembre del 2018 per l’analisi congiunta di fatti, persone e compagini societarie che riguardano il settore delle bonifiche ambientali.
Fonte: Ministero dell’Ambiente